Federico Graziani, miglior sommelier d’Italia Ais nel 1998, dottore in Viticoltura nel 2007, ha trascorso anni importanti nella Mecca della ristorazione milanese, Il Luogo di Aimo e Nadia, dove ha lasciato una traccia profonda. Qui, insieme a Nicola Dell’Agnolo, firma a tutt’oggi una carta straordinaria, che stimola a cercare oltre le mode. Non una divisione per nazioni e regioni, ma “Percorsi di Cabernet e Merlot da Bordeaux ai Nuovi Mondi”, “La Freschezza alle Pendici delle Alpi”, “I Vitigni Antichi, noti, dimenticati, ritrovati”, “Nuove tecniche di antichi saperi: la viticoltura biodinamica”, “La morbidezza, dal sole”, “I classici: taluni vini tra gli eccelsi”, “Due vitigni storici, due differenti evoluzioni: il Nebbiolo tradizionale, il Nebbiolo moderno. Sangiovese tradizionale e il Sangiovese e i vitigni diversi”. Unico titolo bizzarro, criptico e rischioso: “Il Riesling, oro nero nel calice”, perché pochi sanno che il grande vitigno tedesco negli anni acquisisce note olfattive di idrocarburo e di petrolio. E la notizia ai meno “raffinati” forse dispiace. È pur vero che da Aimo si recano soprattutto i ricercatori d’oro nero, nel calice, naturalmente.