Proprio nei giorni in cui le uve per l'Amarone Masi si avviano in Cantina dopo 100 giorni di appassimento, arrivano i primi dati aziendali di chiusura del bilancio 2012. I ricavi del Gruppo Masi si attestano sui 70 milioni di euro, registrando un +6% rispetto al 2011. L’indicatore di redditività Ebitda (cioè l'utile prima del calcolo degli interessi passivi, imposte e ammortamenti) è al 30%. Lo scorso anno sono state prodotte 12.500.000 bottiglie; il 93% degli utili aziendali è stato realizzato dalla vendita dei vini di pregio delle Venezie, trainati dall'Amarone.
EXPORT DETERMINANTE PER LA CRESCITA - L'export ha raggiunto il 92% del fatturato con una distribuzione capillare in 90 Paesi del mondo: dal Nord America all'Europa, alla Russia, fino ai mercati Orinetali. Il Duty-Free and Travel Retail, al quale Masi ha dedicato uno specifico interesse, ha registrato un incremento a due cifre con una quota di incidenza sul volume d’affari del 12%.
UN ANNO "A DUE VELOCITÀ" - «Per Masi il 2012 è stato un anno a due velocità», ha commentato Sandro Boscaini, presidente del Gruppo. «Se da una parte il mercato italiano dei vini di fascia medio alta è rimasto stabile, resistendo alle criticità del canale Horeca, dall’altra la dinamicità delle piazze internazionali ci ha permesso non solo di recuperare il gap interno, ma di centrare un ulteriore progresso». Vista l'importanza del mercato internazionale, l'azienda ha raddoppiato i propri sforzi e investimenti in Masi Tupungato, la Cantina argentina del gruppo.