Francesca Argiolas, intervistata a Urbino, durante un summit delle famiglie del vino nell’ambito della manifestazione Urvinum, ha raccontato con toni non molto idilliaci il passaggio generazionale nella Cantina di Serdiana (Cagliari). «Io rappresento la terza generazione, quella kamikaze», ha esordito Francesca, che con la sorella Valentina affianca il padre Franco e lo zio Giuseppe alla guida dell'azienda. «Ho avuto la fortuna di poter lavorare con tre generazioni a confronto. Basta pensare che, anche quando aveva 100 anni, dovevamo disdire gli ordini di barbatelle che faceva mio nonno!».
UNA VISIONE DINAMICA FAVORISCE LA CRESCITA - non nasconde le difficoltà incontrate: «L’azienda è stata la nostra esperienza formativa più grande e nostro padre il maestro più severo. Ma che fatica! Io e lui abbiamo caratteri molto simili e quando mi ripete che devo ragionare con la sua testa, io mi innervosisco moltissimo e gli rispondo che questo è impossibile. Possiamo certo guardare nella stessa direzione, ma io ho il mio pensiero e senza visioni dinamiche non c’è crescita». Suggestiva la metafora usata per descrivere un’azienda familiare: «È come un albero con le radici legate alla terra, ma con la chioma che guarda verso l’alto e cerca la luce, pronta per crescere».
Sull’argomento del passaggio generazionale nelle aziende italiane, abbiamo pubblicato anche:
Piero Antinori e il passaggio generazionale: “Sogno un filo diretto coi miei antenati”
La famiglia Zonin e il passaggio generazionale: “Sappiamo attendere il momento giusto”
Carlotta Pasqua e il passaggio generazionale: “Professionalità prima di tutto”Teresa Severini Lungarotti e il passaggio generazionale: “Ho fatto da ponte all’arrivo di mia sorella”Barbara Mottura e il passaggio generazionale: “Mio padre è il mio più grande maestro”