Oggi, 22 gennaio, è San Vincenzo Martire. Il Santo è celebrato in Francia come protettore dei vignaioli e dei loro prodotti. Ma anche in Italia, in tempi remoti, i contadini si rivolgevano a San Vincenzo quando erano flagellati da calamità naturali, come siccità, piogge torrenziali, malattie alle colture, alle quali non si sapeva porre rimedio.
Perché non considerare San Vincenzo patrono dei vignaioli anche in Italia, a tutti gli effetti, come da tempo lo è in Francia? Una testimonianza del culto in Italia di San Vincenzo si trova oggi in località Guastalla Nuova (Verona), al crocevia per San Giorgio in Salici, Custoza, Guastalla e Sommacampagna, dove sorge il Capitello (edicola) di San Vincenzo Diacono Martire.
Il culto di San Vincenzo in Italia
Si narra che un tempo, proprio in questa zona, la peronospora distrusse i vigneti, già famosi per la produzione di un eccellente vino. I vignaioli allora cercarono un Santo che intercedesse in cielo, per i loro bisogni e si rivolsero a San Vincenzo. Le loro preghiere furono esaudite e il capitello sta a dimostrare l’efficacia dell’intercessione del Santo.
In Francia si tramanda questa leggenda
Il culto, come detto sopra, nasce però in Francia, dove si tramanda la leggenda che un giorno il Padre Eterno pregò San Vincenzo di andare sulla terra per benedire i suoi devoti. Il Santo trovò ospitalità in un monastero dove si coltivava la vite e si produceva vino. I monaci gli offrirono abbondanti calici del loro pregiato nettare e il Santo si trovò tanto bene presso di loro che, preso da ebbrezza, si dimenticò la via per ritornare in Paradiso. Dio per punirlo lo trasformò in una statua di pietra, lasciandolo per qualche tempo in quella situazione.
La statua del patrono dei vignaioli
Ripresa dal Santo la via del Cielo, la statua rimase ai monaci che la posero nella loro cantina. Ancora oggi, si dice, è possibile vedere l’immagine di San Vincenzo che sorride ai visitatori.
Nota: spesso San Vincenzo Martire (o Diacono, o di Saragozza), patrono dei vignaioli, è confuso con San Vincenzo Ferrer. La tradizione attribuisce anche a quest'ultimo - celebrato il 5 aprile - miracoli legati alla produzione agricola e viticola (portò pioggia a campi flagellati dalla siccità).
In foto: particolare del Martirio di San Vincenzo di Saragozza di Antonio Cifrondi, nella Chiesa di San Vincenzo Martire a Cerete Basso, in provincia di Bergamo