I dizionari attribuiscono a questo aggettivo due significati: se è relativo a un essere umano, vuol dire che è un tipo di bocca buona, che mangia di tutto; se è riferito a un vino ne segnala il gusto tendenzialmente dolce. L’Enciclopedia del Vino spiega che ciò è dovuto alla presenza di zuccheri che il processo di fermentazione non ha trasformato in alcol, il Dizionario Veronelli informa che per i vini spumanti esiste un sinonimo francese, demi-sec. Ma non esiste anche un sinonimo italiano, e cioè amabile? No, c’è una leggera differenza: amabile è un vino lievemente più dolce dell’abboccato. In realtà questi termini sono sempre meno usati perché corrispondono a vini fuori moda. La cultura che ha fatto fiorire il lessico sul versante dolce dei vini è viva soltanto in Emilia, dove i Lambrusco Doc del Modenese sono codificati in quattro tipologie: secco, abboccato (o semisecco), amabile, dolce. Ma questa è un’epoca che non ama le sfumature: il vino o è secco o è dolce. All’abboccato non abbocca più nessuno.