La Ruffino, con il capitale negli Usa e l'anima in Toscana, ha reinventato il fiasco, come altri d'altronde, ma considerato il binomio tra la Casa di Pontassieve e la bottiglia simbolo del rosso toscano, questo restyling ha un valore particolare. Il progetto, presentato quest'anno, è stato accolto dal pubblico con entusiasmo e ciò segna un bel punto a favore del nuovo management, che sta realizzando al meglio la strategia Chianti-centrica dell'azienda.
IL NUOVO FIASCO: UN SUCCESSO - "Abbiamo attualizzato il fiasco", ci ha spiegato l'AD della Ruffino Sandro Sartor a margine della presentazione di ieri al ristorante Pisacco di via Solferino (Milano). "Abbiamo attinto a valori contemporanei, ad esempio la paglia è diventata carta ecosostenibile certificata, fornita dalla stessa ditta di una volta, e il fiasco è prodotto da Vetreria Etrusca, la medesima azienda che lo produceva negli anni Cinquanta". Insomma il legame con il territorio è profondo, a dispetto di chi insinuava che l'acquisizione di Costellaton Brands avrebbe comportato una perdita di identità. Anzi, la nuova Ruffino ha investito 3 milioni e mezzo di euro in comunicazione globale, il doppio di prima, aprendo spazi enormi di crescita. E infatti l'azienda è ripartita alla grande. Il "new fiasco" piace molto, dice Sartor: "In tre settimane abbiamo superato quanto preventivato in 3 mesi. Pensavamo inizialemente a 3 mila classe (da 12 bottiglia), invece ne saranno spedite 7-8 mila".
NEW STYLE PER CHIANTI SUPERIORE E ROSATELLO - Le cose vanno talmente bene che per l'anno prossimo l'azienda non si è data neppure un obiettivo di volumi. Il prezzo del Chianti Superiore Ruffino, sullo scaffale, è di 12 euro, ed è distribuito solo in enoteca. E' un vino giovane, tradizionale, composto da un 80% di Sangiovese più Merlot e Cabernet. Vinificato nelle tenute proprie. Insomma, è un Chianti in sintonia con i trend registrati nei consumi di rosso. Quest'anno è stato reinterpretato anche il Rosatello, altra icona Ruffino degli Anni Cinquanta. La bottiglia a goccia ebbe un enorme successo. La nuova confezione appresenta un bell'esempio di packaging "vintage", per un vino da apertitivo, dall'aroma fruttato destinato anch'esso all'horeca e venduto a circa 6 euro. Anche in questo caso il successo di vendite a dato il la ad altri progetti, e la prossima estate usciranno un bianco e un rosso.