Un giorno in cui una bottiglia vale una bottiglia, senza mettere mano al portafogli. È questa, in soldoni (!), la filosofia del Baratto Wine Day, iniziativa di scena il 7 giugno ai Magazzini del cotone di Genova, all’interno della zona congressuale del Porto Antico, durante il salone TerroirVino.
Depositando una bottiglia, prelevata dalla propria cantina di casa o acquistata negli stand della fiera, si ha diritto a prenderne un’altra. Il tutto in un’area appositamente allestita al baratto, sotto la supervisione di un gruppo di addetti. L’unica regola è la quantità: se dai uno porti via uno, e così via. Il formato magnum vale due bottiglie mentre la mezza come una intera. Viene fatta firmare una liberatoria e il personale annota gli “articoli” lasciati – ovviamente escludendo quelli non integri o danneggiati – e scelti. Il valore monetario del bene scambiato, la “reputazione” del vino legata alla sua tipologia, alla denominazione, all’annata, e alla marca sono irrilevanti: non ci si cura del prestigio reale o percepito.
Il Baratto Wine Day nasce circa un anno fa su Twitter, da un’idea dello Studio Cru di Vicenza. Dopo due appuntamenti emiliani, grazie a Filippo Ronco sbarca a TerroirVino 2010 e può così raggiungere un pubblico nazionale. L’obiettivo è quello di permettere un libero scambio di bottiglie di vino, superando le barriere territoriali che spesso le logiche distributive vigenti impongono. E inoltre, spiega il creativo DavideCocco nelle pagine del sito internet www.barattowineday.it, «è un bel gioco e ci si diverte. Sul serio. Si possono promuovere i propri vini, se si è produttori, o fare pubblicità alla propria cantina a costo praticamente zero. Si possono abbattere i confini regionali e trovare vini da tutta Italia. Si può far girare un po’ la propria cantina, magari riempita di troppi vini uguali sulle ali dell’entusiasmo».
A mo’ di conclusione, non possiamo che recitare il simpatico slogan adottato per promuovere la partecipazione all’evento: “Apri la cantinetta, il Baratto Wine Day ti aspetta!”