In Italia

In Italia

Speciale Piemonte: Castello del Poggio

3 Luglio 2012 Civiltà del bere
Da I report di Civiltà del bere: Piemonte

Castello del Poggio: un Moscato di successo da una tenuta magica

Dal 1989 il winemaker di casa è Corrado Surano, che ci racconta la magia del Castello del Poggio: «Bisogna camminare fra le vigne, risalire il crinale dei colli, respirare la vicinanza delle Alpi che incorniciano i filari, lasciarsi rapire dal territorio. Poco conta che sia un nitido pomeriggio invernale, quando sembra di poter toccare il Monte Rosa, o una nebbiosa mattina autunnale, quando i colori della vigna si fanno surreali, o un giorno d’estate sotto il sole brillante. Questo è il segreto per capire questo territorio e i suoi vini». Situata nei comuni di Asti, frazione Portacomaro, e Costigliole la tenuta, oggi di proprietà della famiglia Zonin e storicamente appartenuta ad Arturo Bersano, si estende su uno splendido anfiteatro vitato di 160 ettari. Una condizione di assoluto privilegio, sia per vocazione del terreno sia per microclima, che permette a Corrado Surano e ai suoi collaboratori di impegnarsi per valorizzare i vitigni autoctoni d’eccellenza del Piemonte: dal Grignolino alla Barbera, dal Dolcetto al Brachetto, passando per il Moscato d’Asti. IL MOSCATO D'ASTI - Proprio quest’ultimo vino è al centro di una crescente rivalutazione che viene ormai definita “Moscatomania”. Diventato uno tra i più celebri cavalli di battaglia dell’azienda, viene esportato in tutto il mondo, perfino in paesi inaspettati come il Vietnam, la Cambogia, il Messico, il Brasile. Il suo boom si deve da un lato a fattori oggettivi: la facilità di beva, la leggerezza, il gusto vivace, i profumi freschi e il basso tenore alcolico ne fanno un prodotto ideale per tutti coloro che si avvicinano per la prima volta al vino, specialmente in Paesi con scarsa tradizione enologica. Dall’altro sono fondamentali per il successo del Moscato d’Asti Castello del Poggio sono anche la lungimiranza e l’impegno del marchio piemontese nel creare quello che è diventato uno dei più piacevoli vini frizzanti al mondo. A partire dalla gestione moderna in vigna e in cantina con rese basse e impianti su terreni particolarmente vocati a questo vitigno al fine di ottenere un frutto perfetto. DELICATEZZA E CARATTERE UNICO - «La parte produttiva in cantina è stata sviluppata per ottenere la miglior conservazione dei delicatissimi mosti, per preservarne la notevole intensità e mantenere l’aromaticità esclusiva e tipica di quest’uva piemontese», afferma Domenico Zonin. «Così proponiamo un'eccellente espressione qualitativa a prezzi equilibrati di un vino che garantisce salubrità e riconoscibilità, quindi fiducia, ai consumatori». Grazie a una tecnica legata alla tradizione e caratterizzata da progressive innovazioni, il succo d'uva mantiene le sue prerogative di fragranza e profumi fino al momento di essere vinificato, imbottigliato e distribuito nei 5 continenti. Una metodologia autentica e antitetica rispetto ai vini che trovano la loro miglior espressione dopo lunghe maturazioni e riposo in bottiglia, ma che assicura a questo Moscato il suo carattere unico.

In Italia

Paternoster, per i 100 anni arriva Barone Rotondo

L’azienda del Vulture, di proprietà della famiglia Tommasi, festeggia un secolo di […]

Leggi tutto

Addio a Luigi Cataldi Madonna, il professore e filosofo del vino abruzzese

Grande promotore delle varietà autoctone regionali, che ha contribuito a rilanciare, il […]

Leggi tutto

Cinzia Merli è la nuova presidente del Consorzio di tutela Bolgheri e Bolgheri Sassicaia

Passaggio di testimone tutto al femminile per il Consorzio di tutela Bolgheri […]

Leggi tutto

Doc Monreale, la nuova vita del “vigneto di Palermo”

Il disciplinare, in vigore dal gennaio 2024, valorizza gli autoctoni storici Catarratto […]

Leggi tutto

Il ritorno di Fonzone all’Enoluogo. Alla scoperta dei molti volti del Fiano

In soli 20 anni, la Cantina irpina ha conquistato il pubblico e […]

Leggi tutto

Ottavia Vistarino lancia la Réserve des Amis e il Wine Club per gli amici-estimatori

Dalla Casa del Pinot nero in Oltrepò Pavese un nuovo progetto “per […]

Leggi tutto

Addio al principe Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi Altemps, produttore appassionato della Tenuta di Fiorano

L’imprenditore, titolare della proprietà a ridosso dell’Appia Antica dove è nato uno […]

Leggi tutto

Cantina San Michele Appiano: Appius 2021 è figlio di un’annata difficile, ma dal gran potenziale

Presentata la 12^ edizione della celebre cuvée pensata da Hans Terzer e […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati