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Il Consorzio Conegliano Valdobbiadenene presenta un protocollo per la viticoltura sostenibile

3 Maggio 2012 Monica Sommacampagna
Viticoltura sostenibile anche nei progetti del Prosecco Superiore: in queste settimane, infatti, il Consorzio Conegliano Valdobbiadene Docg sta presentando ai propri produttori un protocollo viticolo restrittivo per la riduzione dei fitofarmaci in vigneto. «Si tratta di un decalogo con indicazioni sui prodotti a minor impatto ambientale e sui metodi di lotta agronomica e integrata per una viticoltura sempre più rispettosa dell’ambiente» spiega il presidente del Consorzio Innocente Nardi. NUOVE REGOLE PER TUTTA LA FILIERA - Messo a punto dall’ente con il CRA-VIT di Conegliano, con Co.Di.Tv., Coop. Vittorio Veneto e con un pool di consulenti, il protocollo sta coinvolgendo tutti gli anelli della filiera, dai produttori ai distributori, dalle associazioni di categoria alle multinazionali di prodotti fitosanitari. «Contiamo 3.000 aziende che vorremmo sensibilizzare su questo tema» afferma Giancarlo Vettorello, direttore  del Consorzio Conegliano Valdobbiadene Docg. «Il protocollo prevede indicazioni più vincolanti rispetto alla normativa e tagli prudenziali su alcune molecole consentite. Le risposte le misureremo in fase di vendemmia». RICERCA E SOSTENIBILITÀ - Sempre in tema di sostenibilità l’ente sta lavorando alla creazione di una banca genetica della denominazione che sarà costituita da ceppi (al momento sono 400) di viti Glera e di varietà minori con più di 50 anni, oggetto di una ricerca con il Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova e di Veneto Agricoltura. Sotto l’analisi degli esperti anche le colline del Conegliano Valdobbiadene per studiare le piante erbacee ed arboree nelle singole sottozone e verificare le interazioni tra la vite e il microclima che queste piante contribuiscono a creare. I NUMERI DEL CONEGLIANO VALDOBBIADENE - Per dare qualche cifra: il Conegliano Valdobbiadene Docg include 5.647 ettari di superficie vitata per una produzione di 68,6 milioni di bottiglie, di cui circa 62 nella tipologia spumante, prodotte da 166 Case spumantistiche per un valore complessivo al consumo di 420 milioni di euro.

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