«Un libro e un’etichetta che rendono finalmente omaggio alla figura di Luigi Arnulfo, produttore-imprenditore che all’inizio del Novecento ha dato un contributo fondamentale per diffondere la fama e la grandezza del Barolo, oggi il vino piemontese più esportato nel mondo». Con queste parole Paolo Sartirano, contitolare con il cugino Guido dell’azienda Costa di Bussia Tenuta Arnulfo - Sartirano Figli Cantine e Vigneti di Monforte d’Alba (Cuneo), ha salutato gli ospiti intervenuti lo scorso 26 marzo al Ristorante Maffei di Verona per la presentazione ufficiale del volume Luigi Arnulfo pioniere del Barolo e dell’annata 2006 a lui dedicata.
IL VOLUME - L’opera, in formato 25x30 centimetri e arricchita da un prezioso corredo fotografico con immagini d’epoca dell’archivio Sartirano, si propone come un attento ritratto di Luigi Arnulfo secondo una duplice angolatura: l’imprenditore e l’individuo. Una sorta di “romanzo storico” in cui le scelte di vita del produttore piemontese si intrecciano alle vicende politiche ed economico-commerciali del territorio delle Langhe e fuori, «dove Arnulfo era convinto, e a ragione, che quel “suo” vino dovesse essere esportato con successo», come ha precisato Paolo Sartirano. La pubblicazione è a cura dai giornalisti vitivinicoli Terry Baccini e Giancarlo Montaldo che si sono occupati delle ricerche storiche. Luigi Arnulfo pioniere del Barolo è pubblicato dalla casa editrice San Giorgio di Genova in versione bilingue italiano e inglese.
IL MENU - Durante la cena riservata alla stampa nazionale e internazionale sono stati serviti i vini della Cantina monfortina Sartirano. Per il brindisi di benvenuto c’era il San Silvestro Alta Langa Metodo Classico Doc 2009 mentre i bauletti in cialda con lardo di conce e Monte Veronese stagionato su funghi di bosco erano accompagnati dal Parvo San Silvestro Roero Arneis Docg 2011. Il risotto al Barolo mantecato al burro di malga e Grana stravecchio e i maccheroncini fatti a mano con ragut bianco alla veneta e scaglie di pecorino sardo si sposavano, invece, con il Campo del Gatto Costa di Bussia Barbera d’Alba Doc 2009. A seguire, il cappello del prete brasato al Barolo con polenta morbida e spinaci saltati per gustare la speciale selezione Barolo Luigi Arnulfo Costa di Bussia Docg 2006. Infine il dolce: torta pan di spagna con crema ai frutti di bosco con spuma alla vaniglia e Dulcis San Silvestro Moscato d’Asti Docg 2011.
LUCA GARDINI COMMENTA IL LUIGI ARNULFO 2006 - A commentare il Barolo Luigi Arnulfo Costa di Bussia Docg 2006 c’era il campione del mondo dei sommelier Luca Gardini, che con competenza e simpatia ha guidato il pubblico alla degustazione della prestigiosa etichetta. Etichetta davvero speciale: si tratta infatti dell’esatta replica di quella applicata sul Barolo 1883 che salpò l’Oceano fino a giungere in California nel luglio 1890. La bottiglia, in formato doppio Magnum è stata realizzata dall’azienda Vetreria Etrusca di Montelupo Fiorentino proprio sul modello di quella di fine Ottocento.