L'altro bere

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Sei cocktail a base grappa Nardini all’Arengario di Milano

16 Marzo 2012 Civiltà del bere
Cocktail esclusivi, tutta la gamma dei prodotti Nardini e sullo sfondo il Duomo di Milano visto dalle vetrate del Ristorante Giacomo all’Arengario, all’ultimo piano del Museo del Novecento: questi i tratti salienti della serata organizzata dalla Distilleria Nardini di Bassano del Grappa (Vicenza) lo scorso mercoledì 14 marzo. Gli ospiti hanno potuto assaggiare sei ricette inedite di cocktail a base di grappa, originali reinterpretazioni  di gusto e consumo del nostro distillato di bandiera. Eccoli: Mezzoemezzo (3 cl Rabarbaro, 3 cl Rosso, 7 cl Seltz e una scorsetta di limone); 1779 (3 cl Acquavite di Vinaccia Riserva 15 Anni, 3 cl Tagliatella, un tocco di angostura e una ciliegia); Nardini Twist (1 cl Acquavite di Vinaccia, 3 cl Nardini Acqua di Cedro, 3 cl Creanberry e una spirale di buccia di limone); Rosso Nardini (7 cl Rosso, 7 cl Selz e una scorzetta di limone); White Swallow (1,5 cl Kahlua, 1,5 cl Acquavite di Vinaccia Riserva, 1,5 cl Crema di latte e Nardini cioccolatino); e Zen-0 (mezzo lime, 1 cl orzata, 2 cl infuso di zenzero con Acquavite di Vinaccia, 4 cl Acquavite di Vinaccia, 2 cl succo d'arancia e zenzero grattugiato). NOVITÀ GRAFICHE  - A presentare i cocktail e a fare gli onori di casa c’era Antonio Nardini - al comando dell’azienda con Giuseppe, Cristina, Angelo e Leonardo Nardini - che ha fatto il punto su novità e strategie: «Abbiamo mantenuto le etichette storiche settecentesche, ma sono stati applicati piccoli accorgimenti grafici, come il tappo colorato che richiama i colori delle etichette stesse, rendendo più armoniosa la bottiglia. Nei liquori, invece, immagini stilizzate di grande eleganza e semplicità richiamano i profili aromatici del prodotto». NOVITÀ DI FORMATO - «Nel 2011» , ha proseguito Antonio Nardini, «abbiamo introdotto, poi, i formati da 70 centilitri, riducendo sensibilmente la capacità della tradizionale bottiglia da un litro. Stavamo già utilizzando questo piccolo formato per il mercato estero, la decisione di introdurlo anche nel circuito nazionale è stata dettata dall’esigenza di differenziare la nostra offerta. Nardini, infatti, ha un solo prodotto, un’unica miscela che viene variata attraverso l’invecchiamento e la combinazione della grappa con distillati di frutta o infusi naturali».  

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