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Business-oriented e attento agli operatori: è il Vinitaly 2012 secondo Elena Amadini

12 Marzo 2012 Civiltà del bere
Prosegue la nostra chiccherata con Elena Amadini, brand manager di Vinitaly anche per questa 46ª edizione (leggi il post La brand manager Elena Amadini racconta la novità ViVit). Ecco altre chicche svelate in anteprima a Civiltà del bere a meno di 15 giorni dall'inizio della fiera. - Il cambio di date vi rende ancora più business-oriented. Come intendete raggiungere davvero il trade italiano e straniero? «Vorremmo che questo cambiamento fosse significativo per tutti. Praticamente vuol dire avere un giorno in più a disposizione per visitare gli stand. Il lunedì, sul quale fino allo scorso anno gravava la pesantezza dell’ultimo giorno di fiera in cui tutti arrivavano stanchi, adesso diventerà invece un giorno centrale. E speriamo che ne approfittino tutti coloro che lavorano nel fuori casa come enotecari e ristoratori. Proprio per incoraggiare la loro partecipazione Vinitaly ha avviato sul suo sito un dibattito su come sta cambiando il mondo della ristorazione. Inoltre, in collaborazione con Confcommercio presenteremo uno studio fatto sul “fuori casa” e una serie di educational di grande efficacia destinati proprio agli operatori. Sappiamo bene quanto i consumi interni stiano patendo e conosciamo il valore che ha l’export nei fatturati delle nostre imprese viticole, e proprio per questo vogliamo offrire il maggior numero di occasioni possibili per fare business. Per raggiungere questo obiettivo presenteremo due ricerche: la prima sulle vendite nella Grande distribuzione organizzata, la seconda invece sull’analisi qualitativa che esamina il punto di vista del consumatore davanti a uno scaffale della Gdo».  

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