Lo scorso 29 febbraio all’enoluogo, il “salotto del vino” milanese di Civiltà del bere, era di scena una serata-degustazione sull’Amarone (vedi post: I miti dell’Amarone all’enoluogo); oggi si torna a parlare della viticoltura della Valpolicella annunciando la nascita di un nuovo ente di tutela: il gruppo dei Vignaioli Indipendenti della Valpolicella, direttamente collegato alla Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI). La nuova associazione si affianca ai già attivi Consorzio per la tutela dei Valpolicella e le Famiglie dell’Amarone d’Arte.LE 22 CANTINE ADERENTI - Ecco la lista dei 22 piccoli e medi produttori della zona che hanno aderito all’iniziativa: Antolini, Arduini, Boscaini Carlo, Ca' La Bionda, Corte Sigaretto, Cottini, Latium, Le Ragose, Manara, Marion, Novaia, Monte Dall'Ora, Musella, Paolo Speri, Roccolo Grassi, Romano Dal Forno, Terre di Marcellise, Vaona Odino, Villa Bellini, Villa Cipolla Pieropan, Villa Monteleone e Zymè. Tutti i vignaioli soci, in quanto membri della FIVI nazionale, devono necessariamente rispondere ad alcuni requisiti, tra cui la coltivazione diretta delle proprie vigne, l’imbottigliamento e la vendita sotto la propria responsabilità, la rinuncia all’acquisto di uva o vino di terzi a fini commerciali, il rispetto di alcune norme enologiche tra cui la limitazione dell’uso di additivi.
LA PAROLA AL PRESIDENTE ALESSANDRO CASTELLANI - Per il primo triennio l’associazione sarà capitanata da Alessandro Castellani della azienda Ca’ La Bionda di Marano di Valpolicella, già delegato di zona della FIVI. Raggiunto telefonicamente, il neopresidente ci ha spiegato che: «Si tratta di una specie di sindacato superpartes con lo scopo di tutelare le piccole aziende del territorio e far sentire le loro ragioni soprattutto a livello normativo. Non ci poniamo contro il Consorzio o le altre associazioni locali quali Le Famiglie dell’Amarone d’Arte, anzi: molte delle Cantine che hanno aderito al progetto fanno parte anche di questi enti». Quanto ai primi obiettivi, Castellani così spiega: «Il primo passo è quello di rafforzare il gruppo. Per questo noi produttori ci incontriamo una volta al mese per discutere insieme aspetti legislativi e problematiche collegate alla nostra professione, che poi riportiamo alla Federazione italiana. Altre 10 Cantine ci hanno contattato e sono interessate ad aderire al gruppo: ne siamo orgogliosi perché siamo convinti che solo uniendo le forze potremo far valere i nostri diritti. In programma c’è anche un sito web da realizzare entro la fine di marzo, in cui segnaleremo tutte le iniziative e le nostre battaglie per la tutela del vigneron della Valpolicella».