In Italia

In Italia

Coppo: la longevità di Monteriolo

15 Luglio 2009 Roger Sesto
A Canelli, l’azienda Coppo ha qualcosa da dirci in merito alla longevità dei suoi vini, e lo fa, a sorpresa, parlandoci di un bianco, di un importante e classico Chardonnay, il Monteriolo. Ci raccontano i fratelli Coppo che nel 2004 l’annata ebbe un andamento climatico molto regolare con una buona produzione abbinata a un’altissima qualità delle uve, promettente in longevità. Il Monteriolo di quell’anno mostra equilibrio in tutte le sue componenti, dall’alcol all’acidità, con profumi esotici e vanigliati. Il 2003 già dai primi mesi dell’anno evidenziò scarse precipitazioni, sfiorando la crisi idrica nei mesi di luglio e agosto, quando in pratica non esisteva escursione termica. Il risultato, vini molto alcolici, ricchi di estratti, moderati in termini di acidità. Opulenza che con la maturazione si è rivelata più armonica del previsto, regalando, nel caso del Monteriolo, ricordi di pietra focaia. Il 2001 ha goduto di un clima particolarmente favorevole nei mesi di settembre e ottobre, cosa che si è riflessa molto favorevolmente nei vini, infondendo nello Chardonnay un carattere di grande mineralità. Venendo al 2000, “potenza” è sicuramente l’aggettivo più adatto, unita peraltro a un buon quadro acido. Per un Monteriolo carico di frutta esotica, grasso e ampio al palato. Sostanzialmente diverso invece il quadro organolettico del 1998, con quel suo naso floreale e fresco di ananas e agrumi, ancora molto vivace e persistente al gusto. Sul 1997 sono stati scritti fiumi di inchiostro: è sufficiente ricordare che i vini figli di quest’annata sono caratterizzati da una grande intensità e maturità, e non fa eccezione lo Chardonnay: intenso, complesso, minerale. Il 1994 è stato un millesimo particolare, ottimo per le uve bianche, difficile – a causa delle piogge settembrine – per le uve rosse. Il Monteriolo 1994 presenta una freschezza inaspettata, con note di frutta matura, una beva persistente e sapida. Infine il 1989. Una grande annata, più elegante del 1990 e del 1988. Lo Chardonnay in particolare sa di pietra focaia e ricordi di vaniglia, piacevolmente evoluto, ma reso vivo da un’acidità ancora pimpante.

In Italia

Il Cepparello di Isole e Olena e le sue nuove frontiere

Nove annate, dalla 2005 alla 2022, delineano il percorso che il rinomato […]

Leggi tutto

L’impegno della Sardegna per le sue vigne a piede franco

Un lavoro corale, promosso dall’agenzia Laore con la collaborazione dell’Università di Sassari, […]

Leggi tutto

Vini “sommersi”? Ma no: diversi

I prodotti che affinano sott’acqua sono sempre più di moda e originali. […]

Leggi tutto

Top Guide Vini 2025: l’unanimità solo sui classici e le altre peculiarità dei giudici

Quest’anno la vetta della nostra superclassifica, che somma i risultati delle maggiori […]

Leggi tutto

Il Trebbiano d’Abruzzo sta voltando pagina

Questo contenuto è riservato agli abbonati digitali e Premium Abbonati ora! €20 […]

Leggi tutto

Vini di Montagna (10): la Val di Cembra – seconda puntata

Questo contenuto è riservato agli abbonati digitali e Premium Abbonati ora! €20 […]

Leggi tutto

L’Antica Bottega del Vino apre a Cortina in occasione dello Olimpiadi

Lo storico locale veronese, di proprietà di 10 Famiglie Storiche, sarà la […]

Leggi tutto

Tenuta San Guido e CNR: un accordo per la tutela del Viale dei Cipressi di Bolgheri

Un programma quinquennale monitorerà la salute degli alberi, reintegrando quelli compromessi con […]

Leggi tutto

Simply the best 2025, i protagonisti della settima edizione

Il 10 marzo il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati