In Toscana i vini a base Pinot nero rappresentano una piccola nicchia e sono prodotti da volenterosi vignaioli più per passione che per ricavarne ritorni economici, considerata anche la notoria difficoltà di coltivazione di questa varietà. Alcuni di loro, i cui vigneti si trovano lungo le pendici dell’Appennino, ad altitudini che variano intorno ai 500 metri, hanno pensato bene di riunirsi in un’associazione (Vignaioli dell’Appennino Toscano) e di presentarsi in anteprima a Firenze con una degustazione live oltre oceano che si è svolta nei giorni scorsi nello storico ristorante-enoteca Pane & Vino dei fratelli Ubaldo e Gilberto Pierazzuoli.
Delle nove aziende associate, dislocate nelle vallate di Lunigiana, Garfagnana, Mugello e Casentino, solo sei hanno presentato i vini Pinot nero in degustazione (Casteldelpiano, Podere Concori, Macea, Podere Fortuna, Il Rio e Fattoria Il Lago), tutti a Igt Toscana. La degustazione, aperta al pubblico degli appassionati e guidata dal giornalista Carlo Macchi, si è svolta in contemporanea, in collegamento audio-video, con l’analoga degustazione degli stessi vini nella sede dell’associazione Wine Word di New York guidata da Niccolò Lorimer, fiorentino con madre americana. Nel presentare la serata, conclusasi con una cena toscana accompagnati dai vini Pinot nero, i produttori hanno spiegato che con la loro associazione intendono non solo rafforzare la collaborazione umana, tecnico-scientifica e commerciale già avviata, ma anche aprirsi alla collaborazione con altre realtà associative, produttive e turistiche dell’Appennino che puntino a migliorare le qualità dei territori montani e pedemontani della Toscana.