Stephan Berger, istrionico consulente, è un uomo all’apparenza sicuro di sé, ma che ha iniziato a subire il fascino dell’indeterminato, ad amare il profumo inebriante degli spazi inesplorati. Donna Elda, a capo della società Extensa, ama pensare di essere una donna dalla determinazione non comune, priva di senso del pericolo; ed è così che da sempre conduce la sua azienda. Simone e Costanza, entrambi manager Extensa, sono giovani, in carriera e di belle speranze.
Questi sono i personaggi che si muovono sulla scena di Umano errare, edito da Albatros (Roma), la prima “fatica” letteraria di Piero Mastroberardino. Il produttore irpino ha deciso di affiancare alla sua intensa vita nella cantina di famiglia e in Università, come professore di Economia e Organizzazione aziendale a Foggia, un interessante esordio da scrittore di romanzi. Sullo sfondo narrativo di un’azienda alle prese con l’inevitabile crisi economica di inizio Millennio, si intrecciano i rapporti lavorativi (e non) dei diversi personaggi. Pianificare le proprie mosse in base alle aspettative dei comportamenti altrui spesso si rivela fonte di grandi malintesi. L’autore si chiede allora: e se sospendessimo le certezze? Così da lasciarsi invadere e possedere dal fascino dell’indeterminato e dell’imperfetto, “in un volo libero, privo di rotta, come il falco, che si lascia sorreggere, apparentemente immobile, dalle correnti ascensionali”.
Umano errare, di Piero Mastroberardino, Albatros Editore, Roma, pag. 158, 15,50 euro.