Dal 6 all’8 maggio si è svolto il Porto Cervo Wine Festival: 57 aziende, di cui 29 sarde, al proscenio in una delle località di mare più esclusive. Organizzato dalla Starwood, gruppo alberghiero che gestisce, tra gli altri, il lussuoso Pitrizza e l’Hotel Cervo, dove si è svolta la manifestazione, il Festival, seppure piacevole con ritmi rilassati e alcune occasioni di riflessione, è, a nostro modesto parere, un’occasione sfruttata al 50%. A parte i produttori sardi, non vi partecipano, tanto per cominciare, i proprietari delle altre Cantine italiane (che mandano a Porto Cervo il proprio management), ma sappiamo che i produttori sono oggi considerati alla stregua di divi che i visitatori desiderano incontrare in questi eventi speciali. Inoltre la compagine delle aziende partecipanti è di alto, ma non eccelso livello, con qualche nome poco comprensibile immerso tra alcuni “big”.
Riconoscenti per l’invito, dobbiamo anche segnalare che il tutto avviene in un contesto certamente esclusivo, amichevole e non troppo “business”, e il programma prevede incontri interessanti: oltre alla presentazione di libri, come quello dello chef-attore Andy Luotto e del giornalista ed ex deputato radicale Giovanni Negri o di Slow Food, si è svolto un coinvolgente convegno in due atti (due mattinate) ben orchestrato dal collega del TG2 Eat Parade, Bruno Gambacorta. Spunti interessanti per una platea purtroppo contenuta, di una trentina di persone. Tema dei dibattiti: “Il vino del futuro: cosa ci sarà in bottiglia nel 2020?”. Si è parlato di responsabilità ambientale (con Pierluigi Donna, consulente agronomo della G. Berlucchi, e con Michele Bernetti della Umani Ronchi), di responsabilità sociale (con il progetto Iselis della Cantina Argiolas, riservato ad aiuti umanitari in Congo), di responsabilità della critica enologica (con il collega Gilberto Arru della Guida del Gambero Rosso, il quale ha ammesso d'aver creato, enfatizzando alcuni successi, del veri e propri "mostri"...).
Attendiamo con curiosità la quarta edizione, perché potrebbe fare una volata tra gli eventi glamour, oppure relegare il Festival tra le tante manifestazioni piacevoli ma tutto sommato locali.
Le aziende protagoniste del Porto Cervo Wine FestivalDalla Sardegna
Argiolas, Agricola Punica, Antichi Poderi di Jerzu, Cherchi, Capichera, Cantina del Giogantinu, Cantina del Vermentino, Cantina delle Vigne di Piero Mancini, Cantina di Dolianova, Cantina Gallura, Mesa, Cantina Santadi, Dorgali, Tani, Sarus Pater, Colle Nivera, F.lli Rau, F.lli Puddu, Deiana, Lu Beddu, Masone Mannu, Murales, Pala, Atha Ruja, 6 Mura, Sella & Mosca, Soletta, Vigne Deriu, Surrau
Dal Trentino-Alto Adige
Ferrari - F.lli Lunelli
Dalla Puglia
Agricola del Sole
Dall'Abruzzo
Farnese Vini
Dal Friuli Venezia Giulia
Borgo Magredo, Marco Felluga - Russiz Superiore, Castello di Buttrio
Dalla Lombardia
Ca' del Bosco, Guido Berlucchi, Cantine Majolini, Conti Ducco Franciacorta, La Rocchetta, Nino Negri
Dal Piemonte
Damilano
Dalla Sicilia
Cusumano
Dalla Toscana
Poliziano, Banfi, Castello Romitorio, Colle Massari Grattamacco, Fattoria Campigiana, Fattoria dei Barbi, Marchesi Antinori, Jacopo Biondi Santi, Rocca delle Macìe
Dal Veneto
Monte Faustino, Astoria Vini, Provenza, Tenuta Sant'Antonio