Gli italiani hanno un’ immagine molto positiva del vino nazionale. Sono convinti che faccia bene, che sia piacevole che renda socievoli, che sia un prodotto al di fuori delle mode e che sia un simbolo del gusto italiano.
I pareri sono stati raccolti da una serie di interviste realizzate a marzo coinvolgendo oltre 600 persone, tra gente comune e opinion leader (enologi, giornalisti e via dicendo) dal centro ricerche di mercato Unicab e voluto da Vinitaly e dalla Confcommercio. I risultati sono stati presentati al primo giorno della Fiera, il 7 aprile.
Il fatto curioso è che di fronte a un mercato che mostra una sensibile diminuzione dei consumi, quasi il 70% degli intervistati dichiara di aver mantenuto lo stesso consumo negli ultimi anni. In pratica, quel 22,4% degli interpellati che ha dichiarto di averli diminuiti lo ha fatto in maniera drastica e incisiva e per un motivo principale: problemi di salute. Su questa decisione ci sarebbe da precisare che sono state scoperte diverse proprietà salutistiche del vino, se bevuto ai pasti e in dosi contenute.
Comunicare bene e correttamente il vino è ancora un grosso scoglio da superare, a iniziare dalle aziende che si rivolgono ad una fascia di consumatori già preparata, ma che è molto piccola e ha un’eta media di 50 anni. Le stesse aziende danno forse troppa importanza ai pareri della critica enogastronomica e degli enologi. Saranno i giovani e le donne, i consumatori del futuro se le aziende si apriranno a loro ascoltandone le esigenze, senza stravolgere il proprio stile produttivo.