Cinematograficamente parlando è attualmente una delle regioni più modaiole, almeno sul grande schermo e, ovviamente, in materia vinicola. Anche il grande Clint East-wood nel suo ultimo capolavoro Hereafter, cita la regione ai piedi dei monti e fa cominciare la lezione di un corso di gastronomia con un suggerimento dell’insegnante ai suoi allievi. Chiede loro di sorseggiare, cucinando, un bicchiere di Barbaresco, vino che creerebbe convivialità e che ben li predisporrebbe alla socializzazione prima e ai fornelli poi.
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E, non a caso, il Barbaresco è uno dei vini sui quali più si sta scommettendo in questa regione e anche una delle tipologie più apprezzate nel mondo, se si pensa che se ne esportano 2 milioni e mezzo di bottiglie. Complessivamente il valore dell’export di vino e distillati piemontesi nel 2009 ha superato la quota di 1.056 milioni di euro anche se è doveroso segnalare un lieve calo, -9%, sul 2008. A sentire gli addetti ai lavori le previsioni per il 2011 sono positive, oltre che per il Barbaresco, anche per Barolo e Asti. Inoltre, nel 2011, la Regione festeggia importanti novità: il passaggio a Docg dell’Erbaluce di Caluso, del Dolcetto di Diano d ’Alba, del Ruchè di Castagnole Monferrato e dell’ Alta Langa oltre che l’approvazione della nuova Doc Alba. In attesa di avvallo e pubblicazione del decreto ministeriale c’è anche la Docg Dogliani che con il nuovo disciplinare assorbe le vecchie Doc Dolcetto di Dogliani e Dolcetto delle Langhe Monregalesi. E le novità non finiscono qui. Da qualche mese è stato inaugurato il WiMu, il Wine Museum del Castello di Barolo (www.wimubarolo.it). L’allestimento della struttura espositiva, che in poco tempo ha già richiamato migliaia di turisti, è stato curato da François Confino, uno dei massimi esperti mondiali. In 2 mila metri quadrati di superficie espositiva si può fare un viaggio nel mondo del vino in un percorso di visita che dal terzo piano scende a terra. L’esperienza è multisensoriale: giochi di luci, affreschi e racconti, fino alle degustazioni in enoteca.
Tanto fermento, dunque, per una terra che presenta una straordinaria ricchezza vitivinicola. In 51 mila ettari di vigneto (il 6% del vigneto Italia) si producono mediamente 3 milioni di ettolitri di vino. Le aree vitate più estese sono Langhe, Roero e Monferrato, che rappresentano il cuore viticolo della regione. Da non sottovalutare poi il Piemonte Nord, che comprende il Torinese, il sistema collinare di Biella, Vercelli e Novara, ovvero le terre dei Nebbioli dell’ Alto Piemonte. Le artefici di tanto lavoro sono le 28 mila Cantine censite a indirizzo vitivinicolo su circa 112 mila aziende agricole totali. Le imprese industriali produttrici di vini e distillati sono 280 e danno occupazione a circa 3.300 persone; le Cantine cooperative sono 54 e contano complessivamente 15 mila soci. Il comparto, insomma, è imponente: si parla di 16 vini a Denominazione controllata e garantita e 41 a Doc che riguardano l’85% della produzione regionale, quasi tutta derivante da una ventina di vitigni autoctoni. Non bisogna poi dimenticare che la realtà piemontese vanta 14 tra grandi e piccoli Consorzi di tutela che coprono tutte le Doc e le Docg e due grandi associazioni di produttori. Sul territorio operano anche 14 Enoteche regionali e 33 Botteghe del vino istituite con legge regionale 37/80 e che rappresentano 4.300 produttori espositori ospitando mediamente 1 milione di visitatori all’anno (metà dei quali stranieri), i quali possono anche decidere di trascorrere il loro soggiorno piemontese attraversando le sei Strade del vino riconosciute.
La Regione sostiene con vigore il sistema vitivinicolo: nel 2011 sono previsti 8 milioni di euro per la promozione in Paesi terzi, 3 milioni di euro per la promozione sulla misura 133 del Psr, oltre 4 milioni di euro per il finanziamento a progetti di ristrutturazione e riconversione dei vigneti.
Notevole è anche l’impegno nella valorizzazione dei vitigni autoctoni e delle biodiversità; nel Campo Catalogo di Grinzane Cavour si trova la banca del germoplasma che ospita circa 300 vitigni rari o in pericolo di estinzione. Trenta di questi, tra cui Bonaria, Avanà, Bourgnin, Pignolo, Spano, Gamba di Pernice, Timorasso, Albarossa, Fascetta e Bussanello, sono già stati autorizzati alla coltivazione. Il Piemonte si è dimostrato attento anche all’ambiente: su oltre il 50% dei vigneti, da quasi vent’anni si praticano sistemi di produzione ecocompatibili e agroambientali. Il 2011 è anche l’anno dell’impegno contro la flavescenza dorata, una pericolosa malattia delle viti che ha dato segnali di recrudescenza.
Non è stata dimenticata la distillazione per risolvere le eccedenze di vino che, dopo due anni di crisi, accomuna tutte le regioni, e anche il Piemonte potrà rimodulare la propria quota di ricorse dell’Ocm-vino destinandone una parte alla distillazione.
La vendemmia 2010 Abbiamo già anticipato che la produzione enologica in Piemonte è stata stimata in 3 milioni di ettolitri. Sul piano della qualità, dello studio e dell’analisi della maturazione delle uve, svolta da Vignaioli Piemontesi, l’annata 2010 si presenta complessivamente più che buona, con alcuni ottimi esiti per i vitigni Arneis, Cortese, Favorita, Freisa, Palaverga, Nebbioli del Nord Piemonte e un’eccellenza riferita ai Nebbioli del Piemonte del Sud. La produzione è così suddivisa nelle diverse province vitate: Asti 1.027.000 ettolitri, Cuneo 900.000, Alessandria 902.000, Torino 109.000, Novara 28.000, Biella 20.000, Vercelli 8.500 e Verbano-Cusio-Ossola 2.130.
Nuove denominazioni La viticoltura piemontese si arricchisce di quattro nuove Docg. Si comincia con l’ Alta Langa, l’ultima approvata in ordine di tempo, per proseguire con l’ Erbaluce di Caluso, che è la prima novità. Il vino è ottenuto dalle uve del vitigno Erbaluce coltivate in una ristretta zona vinicola il cui centro è il comune di Caluso, nel Torinese, e che si estende fino alla provincia di Vercelli. Si tratta di un bianco fine e caratteristico, dal sapore secco e fresco e dalla bassa alcolicità. Si trova anche nella versione spumante e passito. In quest’ultimo caso, le uve vengono sottoposte a un periodo di appassimento che deve durare fino al 1° febbraio dell’anno successivo alla vendemmia.
La terza Docg è andata al Dolcetto di Diano d’ Alba. Le uve sono coltivate esclusivamente nella zona collinare del comune cuneese di Diano d’ Alba. Le tipologie di produzione sono due: il Dolcetto di Diano d’ Alba e il Dolcetto di Diano d’ Alba Superiore; una curiosità: solo per questa denominazione le menzioni geografiche sono definite “Sorì”, che in dialetto piemontese significa “luogo assolato”. La quarta Docg riguarda il Ruchè di Castagnole Monferrato, che dopo 21 anni dal riconoscimento della Doc sale finalmente il gradino superiore, grazie anche i crescenti riconoscimenti sul mercato nazionale e straniero. I comuni di produzione sono sette, in provincia di Asti. Il vino prende vita dalle uve di Ruchè in abbinamento solo a Barbera o Brachetto. Il Ruchè rappresenta la piattaforma ampelografica del Piemonte ed è un vino dall’odore intenso, leggermente aromatico e fruttato secco, con un buon corpo.
Tra le denominazioni è arrivata anche la nuova Doc Alba; si tratta di un riconoscimento con cui si è inteso celebrare le caratteristiche storiche dei vitigni coltivati e dei vini prodotti in due dei territori vinicoli d’eccellenza per il Piemonte: Langhe e Roero. Nebbiolo e Barbera sono i vitigni che formano in proporzioni diverse la base ampelografica della denominazione.
L’applicazione della norma comunitaria in materia di riconoscimento delle Do e Ig per i prodotti viticoli prevede una fase transitoria durante la quale è possibile completare l’istruttoria, a livello nazionale e fino al 2011, per i prodotti enologici che hanno richiesto il riconoscimento o proposto modifiche dei propri disciplinari prima del 31 luglio 2009. In Piemonte questo si è tradotto in un picco di richieste di nuove denominazioni, di passaggio da Doc e Docg e di proposte di modifiche di disciplinari esistenti: in complesso si tratta di ben 32 vini che dovranno essere esaminati dal Comitato nazionale vini.
L’export Il 2009, anno della grande recessione, non ha fermato le esportazioni del Piemonte, che anche in un momento di congiuntura economica così difficile, dopo 10 anni di incremento continuo, hanno segnato solo una lieve diminuzione del -9% sul 2008, per un valore di 1.056 milioni di euro (il 16% dell’export nazionale). L’export coinvolge circa il 60% dei vini locali; della parte esportata circa il 70% viene acquistato dai Paesi extra Unione Europea e il 30% resta invece in Europa. I mercati più ricettivi sono l’Inghilterra con il 21% delle esportazioni, la Germania con in 18%, gli Stati Uniti con il 10%, la Francia con il 6%, la Russia con il 7%, la Spagna con il 5%, la Svizzera con il 4,5% e il Giappone con il 2%.
L’Asti è il vino piemontese più conosciuto all’estero (nel 2009 58,6 milioni di bottiglie su 70,3 totali), seguito dal Moscato d’ Asti con 8,6 milioni su 13,5 totali per un valore complessivo di oltre 400 milioni di euro. Per il Moscato d’ Asti la tendenza positiva non si è fermata neppure nel 2009. Della produzione totale di bottiglie di Barolo, circa 11,5 milioni, ossia il 65%, vola all’estero per un valore di 210 milioni di euro. Il Barbaresco ha una produzione complessiva di circa 4,3 milioni di euro. Oltrepassa la frontiera il 55%, per un valore stimato di 70 milioni di euro. Nel primo trimestre del 2010 i dati relativi alle esportazioni agroalimentari piemontesi registrano un aumento del +7% rispetto allo stesso periodo del 2009 e un incremento del +8%; in particolare l’ Asti nei primi sei mesi dello scorso anno ha segnato una crescita del +13,7% e il Moscato d’ Asti addirittura del +50%.
Un importante strumento di promozione all’estero nei Paesi extra Unione Europea è stata l’azione prevista nell’ambito dell’Ocm-vino. In questo modo nel 2010 sono stati finanziati nove progetti per un importo complessivo di 3 milioni di euro negli Stati Uniti, in Canada, in Cina, in Giappone, in Corea, in Russia, in Thailandia e a Singapore. Nel 2011 si è chiuso recentemente il bando dal quale sono stati approvati 24 piani per un totale di 8 milioni di euro che coinvolgono, oltre a quelli già citati, anche Brasile, India, Messico, Australia e Paesi extra ex Unione Sovietica. Il Piemonte ha inoltre partecipato alla Pro Wein di Dusseldorf, al Summer Fancy Food di New York, Food-ex di Tokio, Sial di Parigi. La promozione sul mercato europeo invece è stata possibile grazie all’attivazione della misura 133 del Piano di sviluppo regionale; nel 2010 sono state finanziate 25 iniziative per circa 5 milioni di euro di contributi, di cui 16 progetti per circa 3 milioni di euro riguardano i vini.
Ocm-vino e vendemmia verde L’Ocm- vino ha permesso misure rivolte all’ammodernamento degli impianti, la riconversione varietale, la realizzazione di impianti razionali come forme di allevamento e anche la sostituzione migliorativa delle strutture di sostegno. Nella campagna 2008-2009 sono state finanziate 605 domande per un valore di 4,7 milioni di euro. La Regione ha aggiornato le disposizioni applicative regionali 2009-2013 con l’incremento dei contributi massimi concedibili a ettaro per le diverse tipologie di intervento. Per la campagna 2009-2010 sono arrivate 531 domande per una cifra totale che tocca quota 4.170.585,86 euro per una superficie di 485 ettari.
La vendemmia verde, aperta per la prima volta nel 2010, non ha avuto invece grande applicazione in Piemonte. Le richieste, relative a 180 ettari, sono state inferiori a 500 mila euro.
Controllo dei vini A partire della vendemmia 2009, tutti i vini a denominazione di origine imbottigliati devono essere muniti di un contrassegno di Stato che attesta l’effettiva rintracciabilità del prodotto, la garanzia dei quantitativi e il monitoraggio delle produzioni. Durante il 2010 è stato dato pieno corso alle attività di controllo sulle denominazioni e la Regione si è impegnata a definire l’organizzazione stessa di questa vigilanza.
Gli accordi interprofessionali Con la vendemmia 2010, per la prima volta è stato istituito il tavolo interprofessionale per la definizione dell’accordo sulla Docg Gavi. La denominazione è prodotta da 375 aziende vitivinicole su una superficie di oltre 1.200 ettari e con un quantitativo annuo di oltre 70 mila ettolitri pari a oltre 9 milioni di bottiglie. Si sono stabiliti una resa di 90 quintali per ettaro e i prezzi minimi per le uve e per i vini Gavi, Gavi di Gavi, Piemonte Cortese ottenuto dagli esuberi della Docg. Una quota di 20 euro a tonnellata di uve destinate alla produzione di Gavi Docg consente la creazione di un fondo per la promozione di questo vino. Con la vendemmia 2010 sono stati apportati alcuni aggiustamenti all’accordo quadriennale dell’ Asti Docg stipulato nel 2006 rispettando l’impianto normativo ed economico.
Considerando l’evoluzione dei mercati, l’intesa ha permesso la resa unificata per il Moscato d’ Asti e per l’ Asti Spumante fissandola a 105 quintali per ettaro. Il comparto Moscato rappresenta il 20% della viticoltura regionale.
L’accordo quadriennale 2008-2011 del Brachetto a prezzo costante ha visto per l’annata 2010 un adeguamento delle rese rispetto a quello precedente, tenendo conto delle diverse tipologie di Brachetto e dei diversi approcci al mercato che le caratterizzano. Il piano prevede inoltre la risoluzione della situazione delle giacenze e conferma la trattenuta di 750 euro per ettaro per le superfici rivendicate a Doc e Docg da investire nella gestione del piano stesso e di eventi promozionali.
Gli accordi interprofessionali hanno l’obiettivo di rendere più sicuri, certi e moderni i rapporti all’interno della filiera che attualmente vede quasi sempre penalizzata la componente produttiva agricola. Far evolvere la filiera è utile a tutto il sistema piemontese del vino oltre che importante per affrontare in mercato più che mai difficile e insidioso.
Intervista a Claudio Sacchetto, Assessore regionale all’Agricoltura
Cerchiamo di capire con lei lo stato di salute dei vini piemontesi dopo un anno, il 2010, che ha dato diffusi segnali di recupero. Quali sono i vostri obiettivi per il 2011?
«È vero, il 2010 ha fatto registrare buoni segnali di ripresa, in particolar modo per quanto riguarda i vini sensibilmente coinvolti dalla crisi del 2009. Nel 2011 si prevedono buoni risultati per quanto concerne Barolo e Asti, entrambi in risalita, ma importanti aspettative si hanno anche da altri vitigni, quali ad esempio, il Barbaresco. Attraverso la distillazione ottenuta dal Ministero si dovrebbe compiere un ulteriore passo in avanti verso la ripresa definitiva. Nel complesso, quindi, il 2011 sarà un’annata soddisfacente. Da segnalare che, su indicazione del Consorzio Barolo e Barbaresco, ci sarà nei prossimi anni una modulazione degli impianti per molte tipologie di vino in provincia di Cuneo: questo permette di calibrare l’offerta in base alle richieste del mercato. Un’azione di questo tipo rappresenta un esempio virtuoso di politica delle denominazioni; il governo regionale ha infatti voluto trasformare subito in realtà l’iniziativa attraverso l’approvazione di una delibera di Giunta».
- Che ruolo avrà la nuova Ocm-vino nella promozione all’estero?«Il sistema vitivinicolo piemontese è vivace. La Regione crede fortemente nelle proprie potenzialità. Questo è dimostrato dal valore che lo stesso Piemonte attribuisce alle attività di divulgazione: quest’anno saranno stanziati 7,5 milioni di euro per la promozione nei Paesi extra Ue. La Regione sostiene con forza e impegno questa politica virtuosa che porta ricadute positive su tutto il comparto».
- Ci spiega l’azione della Regione per i prodotti aderenti ai sistemi di qualità Dop-Igp/Doc-Docg e biologici?«Con la misura 133 del Programma di sviluppo rurale, il Piemonte stanzia 5 milioni di euro per progetti di promozione all’interno dell’Ue. Queste cifre costituiscono un dato positivo del nostro lavoro in questo senso».
- Vendemmia verde e riconversione dei vigneti. In quali direzioni stiamo andando?«La vendemmia verde non ha riscosso il risultato atteso. Nel 2010, infatti, è stata poco utilizzata. Bisogna segnalare, al contrario, che la riconversione dei vigneti sta dando buoni esiti e negli anni il Piemonte ha puntato molto su questa misura».
- Il peso degli accordi interprofessionali e la sburocratizzazione rientrano nei vostri progetti. In quale modo?«Gli accordi sono uno strumento molto usato in questa regione, soprattutto quello del Moscato che esiste da trent’anni, quello del Brachetto e quello del Gavi, inaugurato nel 2010. Quest’anno stiamo operando per crearne anche uno sulla Barbera, anche se questa tipologia si muove su un terreno più difficile rispetto agli altri. Per quanto concerne la sburocratizzazione possiamo dire di aver aperto un tavolo regionale con le organizzazioni agricole e stiamo lavorando in tal senso con il Ministero della semplificazione normativa».
Fascinose Enoteche regionali
Nelle Enoteche regionali, nelle Botteghe e nelle Cantine del vino si possono acquistare e degustare, guidati da personale specializzato, tutti vini del Piemonte. Si tratta di importanti strumenti di promozione dell’eccellenza vinicola regionale.
Enoteca regionale di Acqui Terme
Palazzo Robellini, piazza Levi 12
15011 Acqui Terme (Alessandria)
0144.77.02.73, fax 0144.35.01.96
www.termeevino.it
enoteca@termeevino.it
Orario: da martedì a sabato 9.30-13, 15.30-19. Domenica: 10-13, 16-19. Chiusura: lunedì, mercoledì e tutto gennaio
Enoteca regionale del Barbaresco
piazza del Municipio 7
12050 Barbaresco (Cuneo)
0173.63.52.51, fax 0173.63.59.42
www.enotecadelbarbaresco.it
enoteca@enotecadelbarbaresco.it
Orario: 10-19. Domenica: 10-13, 14-19. Chiusura: dal 1° al 15 gennaio
Enoteca regionale del Barolo
Castello Falletti - 12060 Barolo (Cuneo)
0173.56.277, fax 0173.56.05.12
www.baroloworld.it
barolo@baroloworld.it
Orario: 10-12.30, 15-18.30 (novembre, dicembre e febbraio 10-16.30). Chiusura: il giovedì e le festività natalizie
Enoteca regionale di Canelli e dell’Astesana
corso Libertà 65/a - 14053 Canelli (Asti)
0141.83.21.82, fax 0141.82.12.86
www.enotecaregionalecanelli.it
info@enotecaregionaledicanelli.it
Orario: 10.30-15, 18-20. Chiusura: lunedì, martedì e dal 1° al 15 gennaio
Enoteca regionale piemontese Cavour
Castello di Grinzane Cavour, via Castello 15 - 12060 Grinzane (Cuneo)
0173.26.21.59, fax 0173.23.13.43
www.castellogrinzane.com
enoteca@castellogrinzane.com
Orario: 9.30-19 da aprile a ottobre; 9.30-18 da novembre a marzo. Chiusura: martedì (tranne dal 1° settembre al 15 novembre) e tutto il mese di gennaio
Enoteca regionale Colline Alfieri dell’Astigiano
Via Carceri 1 - 14015 San Damiano d’Asti (Asti)
0141.97.50.56
www.enotecaregionalecollinealfieri.it
info@enotecaregionalecollinealfieri.it
Orario: 11-15, 18-24. Chiusura: lunedì pomeriggio, martedì, 10 giorni nel mese di luglio e 3 settimane a gennaio
Enoteca regionale Colline del Moscato
piazza XX Settembre 19
12056 Mango (Cuneo)
0141.89.291. fax 0141.83.99.14
www.enotecamoscato.it
info@enotecamoscato.it
Orario: 10-19. Chiusura: lunedì, martedì e nel mese di gennaio
Enoteca regionale di Gattinara e delle Terre del Nebbiolo del Nord Piemonte
corso Valsesia 112
13045 Gattinara (Vercelli)
0163.83.40.70
www.enotecaregionaledigattinara.it
info@enotecaregionaledigattinara.it
Orario: da martedì a domenica 10-12.30, 16-19.30. Chiusura: il lunedì e 15 giorni a gennaio
Enoteca regionale del Monferrato
Castello di Casale Monferrato
15033 Casale Monferrato (Alessandria)
0142.93.32.43
www.enotecadelmonferrato.it
info@enotecadelmonferrato.it
Orario: da martedì a venerdì 10-12, 15.30-18; sabato e domenica 10-13, 15.30-19. Chiusura: lunedì e tutto il mese di gennaio
Enoteca regionale di Ovada e del Monferrato (in fase di apertura)
Palazzo Delfino, via Torino 69
15076 Ovada (Alessandria)
0143.93.83.61
Enoteca regionale dei vini della Provincia di Torino
Palazzo Valperga di Masino
piazza Valperga 2 - 10014 Caluso (Torino)
011.98.31.041
www.enotecaregionaledicaluso.it
info@enotecaregionaledicaluso.it
Orario: giovedì-domenica 10-12.30, 15-19
Enoteca Regionale di Nizza
Palazzo Baronale Crova, via Crova 2
14049 Nizza Monferrato (Asti)
0141.79.33.50 fax 0141.72.46.83
www.enotecanizza.it
info@enotecanizza.it
Orario: mercoledì-domenica 10-13, 15-20
Enoteca Regionale del Roero
via Roma 57 - 12053 Canale d’Alba (Cn)
0173.97.82.28, fax 0173.97.97.17
www.enotecadelroero.it
informazioni@enotecadelroero.it
Orario: 9.30-12.30, 15.30-19
Enoteca Regionale della Serra
Castello di Roppolo, piazza Castello 2
13883 Roppolo (Biella)
0161.98.75.20, fax 0161.98.75.10
www.enotecadellaserra.it
info@enotecadellaserra.it
Orario: lunedì-giovedì 15.30-19.30, venerdì-domenica e festivi 9.30-12.30, 15.30-19.30. Chiusura: gennaio
Le Botteghe del vino e Cantine comunali
ALESSANDRINO: Bottega del vino Alto Monferrato c/o Comune, p.za Guacchione 1 - 15010 Alice Bel Colle - 0144. 74.104, fax 0144.74.594 - Bottega del vino di Capriata d’Orba p.za Garibaldi 2 - 15060 Capriata d’Orba - 0143.46.102, fax 0143. 46.72.48 - Bottega del vino di Castelnuovo Bormida c/o Comune, p.za Marconi 4 - 15017 Castelnuovo Bormida - 0144.71.45.35, fax 0144. 71.58.35 - Bottega del vino di Rocca Grimalda p.za Vittorio Veneto 15 - 15078 Rocca Grimalda - 0143.87.34.01 - Bottega del vino San Cristoforo c/o Comune, via Ferrari 16/C - 15060 S. Cristoforo - 0143.68.21. 20, fax 0143.68.22.60
ASTIGIANO: Bottega del Grignolino p.za Marconi 16 - 14037 Portacomaro - 0141.20.26.66 - Bottega del vino di Calamandrana p.za Martiri della Liberazione, c/o ex stazione ferroviaria - 14042 Calamandrana - 0141.75.390, fax 0141.75.570 - Bottega del vino di Castagnole Lanze via Bettica 13 - 14054 Castagnole Lanze - 0141. 87.72.19-87.71.32, fax 0141.87.83.66 - Bottega del vino di Castelletto Molina viale Rimembranza - 14040 Castelletto Molina - 0141.73.91.98 - Bottega del vino di Cisterna d’Asti via Duca d’ Aosta 25 - 14010 Cisterna d’ Asti - 0141.97.91.26, fax 0141.98.69.28 - Bottega del vino di Ferrere via IV Novembre 16 - 14012 Ferrere - 0141.93.20.08, fax 0141.93.20.09 - Bottega del vino di Moncalvo p.za Antico Castello - 14036 Moncalvo - 0141. 91.75.05, fax 0141.91.73.52 - Bottega del vino di Moncucco Torinese via Mosso 6 - 14024 Moncucco Torinese - 011.98.74.765, fax 011. 99.27.144 - Bottega del vino di Quaranti via Don Reggio 2 - 14010 Quaranti - 0141.77.081, fax 0141.77.082 - Cantina comunale di Bruno p.za Ivaldi 2 - 14040 Bruno - 0141.76.41.24-22 - fax 0141.76.41.24 - Cantina comunale di Calosso - via Cairoli 7 - 14052 Calosso - 0141.85.31.26, fax 0141.85.31.26. Cantina comunale di Costigliole d’Asti via Roma 9 - 14055 Costigliole d’Asti - 0141.96.16.61, fax 0141. 96.60.37 - Cantina comunale di Moasca c/o Comune, p.za Castello 2 - 14050 Moasca - 0141.85.64.47, fax 0141.85.67.21 - Bottega del vino di San Martino Alfieri c/o Comune, p.za Caduti 3 - 14010 S. Martino Alfieri - 0141.97.61.23, fax 0141.97.62.11
CUNEESE: Bottega dei grandi vini di Treiso p.za Baracco - 12050 Treiso - 0173. 63.81.16, fax 0173.63.89.00 - Bottega del vino di Castellinaldo p.za Castello 1 - 12050 Castellinaldo - 0173.21.30.21, fax 0173. 21.30.66 - Bottega del Dolcetto di Dogliani p.za San Paolo 9 - 12063 Dogliani - 0173.70.107, fax 0173.72.14.05 - Bottega del vino Moscato di Castiglione Tinella via Sant’Andrea 1 - 12053 Castiglione Tinella - 0141.85.58.06 - Bottega del vino di Neviglie c/o Comune - 12050 Neviglie - 0173.63.01.81, fax 0173. 63.02.37 - Bottega del vino di Novello via Roma 1 - 12060 Novello - 0173. 73.11.47, fax 0173.73.14.41 - Bottega dei Quattro Vini di Neive c/o palazzo Comunale, p.za Italia - 12057 Neive - 0173.67.70.14, fax 0173.67.77.81 - Bottega del vino di Serralunga d’Alba via Foglio 1 - 12050 Serralunga d’ Alba - 0173. 61.35.28, fax 0173.61.31.01 - Cantina comunale di Castiglione Falletto via Cavour 24 - 12060 Castiglione Falletto - 0173.62.824, fax 0173.62.907 - Cantina comunale di Diano d’Alba via Umberto I 11 - 12055 Diano d’Alba - 0173.46.80.22 - Cantina comunale di La Morra via Carlo Alberto 2 - 12054 La Morra - 0173.50.92.04, fax 0173.50.90.43 - Cantina comunale di Rodello c/o palazzo Comunale - 12050 Rodello - 0173. 61.71.07, fax 0173.61.75.64 - Cantina comunale di Verduno via Don Borgna 11 - 12060 Verduno - 0172.47.04.09, fax 0172. 47.03.33
TORINESE: Bottega del vino di Frossasco c/o Museo del gusto, via Principe Amedeo 42 - 10060 Frossasco - 0121.35.23.98, fax 0121.35.20.10
Le Strade del vino
Associazione Alto Monferrato Strada del Vino
Palazzo Monferrato
via San Lorenzo 25 - 15121 Alessandria
0144.74.104
www.monferratostradadelvino.it
info@monferratostradadelvino.it
Associazione Astesana Strada del Vino
regione San Rocco 80
14041 Agliano Terme (Asti)
S 0141.96.40.38, fax 0141.95.41.93
www.astesana-stradadelvino.it
Y info@astesana-stradadelvino.it
Strada del Vino Monferrato Astigiano
strada Stazione 12
14025 Montechiaro d’ Asti (Asti)
Segreteria: via XX Settembre 126 - 14100 Asti
S 0141.35.71.11, fax 0141.35.71.50
www.stradadelvino-monferratoastigiano.it
Y info@stradadelvino-monferratoastigiano.it
Associazione Strada del Vino Colli Tortonesi
piazza Don Gocci 1
15050 Carbonara Scrivia (Alessandria)
www.stradacollitortonesi.com
Y info@stradacollitortonesi.com
Strada del Barolo e grandi Vini di Langa
Castello di Barolo, piazza Falletti 1
12060 Barolo (Cuneo) - Sede operativa:
via Cavour 16 - 12051 Alba (Cuneo)
S e fax 0173.78.71.66
www.stradadelbarolo.it
Y info@stradadelbarolo.it
Strada Reale dei Vini Torinesi
Provincia di Torino, Servizio sviluppo montano, rurale e valorizzazione produzioni tipiche
corso Inghilterra 7/9 - 10138 Torino
011.86.16.215
www.stradarealevinitorinesi.it
info@stradarealevinitorinesi.it
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