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Addio a Giacomo Oddero, grande protagonista dell’enologia piemontese

Addio a Giacomo Oddero, grande protagonista dell’enologia piemontese
© Poderi e Cantine Oddero

Classe 1926, è stato un produttore vinicolo visionario a La Morra, ma anche un apprezzato farmacista e uomo delle istituzioni. Fu sua l’intuizione (e la battaglia) che portò alla realizzazione dell’acquedotto delle Langhe. Tra i suoi impegni anche la promozione del turismo enogastronomico e la valorizzazione dei prodotti agroalimentari del Cuneese

Il mondo del vino italiano dice addio al patriarca piemontese Giacomo Oddero, produttore, vinicolo, farmacista e uomo delle istituzioni, scomparso nei giorni scorsi all’età di 98 anni.
Nato nel 1926 nella frazione Santa Maria di La Morra (dove sorge la storica Cantina di famiglia), a partire dagli anni Settanta guidò la realizzazione dell’acquedotto delle Langhe che permise di portare l’acqua potabile dalle montagne del Cuneese in tutta la regione, incluse le colline destinate all’agricoltura e alla viticoltura. «Per fare il vino buono ci vuole l’acqua buona», era solito ripetere Oddero ai contadini e, proprio grazie alla sua battaglia, ancora oggi le abitazioni e le aziende della destra del Tanaro hanno a disposizione una riserva idrica che dà autonomia a oltre 220 mila persone.

Gli studi e gli incarichi istituzionali

Giacomo Oddero frequentò il liceo classico ad Alba e si laureò in Farmacia a Torino per poi aprire una farmacia nella via Maestra di Alba. Antifascista convinto, negli anni Sessanta si avvicinò alla politica attiva e ricoprì la carica di sindaco di La Morra dal 1965 al 1970. Dal 1970 al 1987 fu consigliere e assessore provinciale all’Agricoltura; dal 1976 al 1992 presidente della Camera di commercio di Cuneo; dal 1992 al 2006 primo presidente della Fondazione Crc; dal 1990 al 1995 presidente l’Ente Turismo e dal 1971 al 1999 presidente dell’acquedotto delle Langhe. Tra le sue mansioni ricordiamo anche quello di presidente dell’Onaf, consigliere nazionale Onav e sommelier ad honorem.

L’impegno nella Cantina di famiglia

A partire dagli anni Cinquanta Giacomo Oddero ebbe un ruolo chiave anche nel rinnovamento dell’azienda agricola di famiglia, Poderi e Cantine Oddero, che oggi figura tra le realtà di Langa più conosciute e apprezzate a livello internazionale. Sempre in prima fila per elevare la qualità e il prestigio della produzione enologica del Cuneese, in qualità di assessore provinciale all’Agricoltura firmò gli storici disciplinari che concessero ai vini di Langhe e Roero la Doc e poi la Docg, ma anche numerose regolamentazioni di prodotti agricoli locali, dai formaggi alla nocciola di Langa fino agli ortaggi di pianura. E nel 1997 diede vita al Centro Nazionale Studi sul Tartufo d’Alba, oggi il principale centro italiano per la ricerca e la promozione del re dei funghi.

Il ricordo del presidente regionale Alberto Cirio

«La nostra terra di Langhe e Roero perde un uomo a cui dobbiamo molto del successo che abbiamo oggi», ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ricordandolo pubblicamente. «Un visionario che ha saputo costruire le basi del turismo enogastronomico, consolidando lo stretto legame tra vino e territorio. Un uomo che ho avuto il piacere di conoscere da vicino e con cui ho potuto lavorare fianco a fianco, per tanti anni, nella gestione del turismo. Nella sua esperienza professionale e amministrativa ha sempre saputo cercare e trovare un equilibrio tra le persone e tra i territori. Questa terra lo ricorda per la sua preziosa eredità e per quell’intuizione che l’ha portato alla fondazione dell’acquedotto delle Langhe che è stato alla base della crescita e dello sviluppo di quest’area». Alla figlia Mariacristina, ai nipoti Isabella e Piero, a tutta la famiglia e ai cari di Giacomo Oddero vanno le più sentite condoglianze della redazione e direzione di Civiltà del bere.

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