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100 anni di StopperVini

30 Aprile 2025 Elena Erlicher
100 anni di StopperVini
Antonio Stopper con la moglie Alessia e i figli Edoardo, Eleonora e Giorgio © M.Bertolasi

L’agenzia svizzera specializzata nella commercializzazione di vini italiani nei mercati di lingua tedesca festeggia il centenario. I momenti salienti della sua storia, dalla fondazione a Bolzano agli anni d’oro con Guglielmo Stopper, fino alla nuova era con Antonio e Edoardo

Era il 1925 quando Guglielmo (Willy) Stopper fondò la sua agenzia di commercio di vini a Bolzano, e oggi, grazie al lavoro e all’impegno della sua famiglia nell’arco di quattro generazioni, StopperVini è arrivata a compiere 100 anni e a festeggiare l’anniversario con un evento dedicato che si è svolto il 4 aprile a Lugano, odierna sede aziendale.

La festa per il centenario

Alla guida dell’agenzia specializzata in vini italiani sui mercati di lingua tedesca (Svizzera, Austria e Germania) c’è ora il nipote Antonio, affiancato dal figlio Edoardo, che hanno accolto i circa 300 ospiti, tra produttori, importatori, professionisti e amici di famiglia, che hanno partecipato al Winefestival di Villa Ciani, splendido edificio neoclassico palladiano affacciato sul lago, e alla serata di gala nell’adiacente Asilo Ciani.
Nel corso degli anni StopperVini ha saputo svilupparsi e superare il modello classico di agenzia di commercio, trasformandosi in un’azienda che opera sia come consulente di mercato per produttori italiani interessati a esportare i propri vini sia proponendo gli assortimenti migliori per importatori e distributori operanti nei tre Paesi di riferimento, cioè Svizzera, Austria e Germania.

Oltre l’agenzia di commercio

Artefice di quest’evoluzione è stato il padre di Antonio, Guglielmo (come il nonno), figura chiave cui si devono il lustro e la solida reputazione di cui gode oggi l’azienda. «Non ho ricordi di persone del mondo del vino che non lo abbiano conosciuto o che non sapessero chi fosse», dice Antonio Stopper ricordando il padre scomparso nel 2005. «Questa è stata la mia eredità più importante: ovunque andassi ero preceduto da una solidissima reputazione e disponibilità ad ascoltarmi».
Gli anni ’70, ’80 e ’90, quelli in cui l’azienda è guidata da Guglielmo Stopper, corrispondono all’affermazione del vino italiano di qualità nel mondo. Antonio la definisce una sorta di “rivoluzione copernicana”, quando alla costante crescita e dei vini prodotti e alla diversificazione dell’offerta da parte delle Cantine corrisponde anche la nascita di guide e riviste specializzate, nonché l’avvio di fiere e viaggi di promozione.

Villa Ciani di Lugano ha ospitato il Winefestival per il centenario di StopperVini © M. Bertolasi

Tappe importanti

È in questo contesto che si colloca anche la collaborazione con la nostra testata, Civiltà del bere, nata nel 1974, e l’amicizia tra il fondatore Pino Khail e Guglielmo. Una collaborazione che si concretizza con la pubblicazione della nostra edizione tedesca Bacchus, di cui Guglielmo corregge le bozze e partecipa alle riunioni periodiche di redazione, giungendo appositamente da Lugano.
Altro momento saliente di quegli anni è la partecipazione di Guglielmo, nel 1982, alla visita del presidente tedesco Karl Carstens alla Cantina Duca di Salaparuta in Sicilia. Risalendo invece più indietro nel tempo, ci preme ricordare che già in un listino del 1934 erano presenti, per esempio, i vini di Bertani e poco più tardi di Antinori.

Collaborazioni longeve

Altra azienda a cui si sono legati i destini di StopperVini è la cooperativa emiliana Riunite. Siamo già nel 1967 quando il fondatore Guglielmo e Bruno (fratello maggiore di Guglielmo “junior”), incaricati dal ex senatore Walter Sacchetti allora alla guida della cooperativa e autore del suo rilancio, aprono al Lambrusco Riunite i mercati svizzero e tedesco. Tra le altre aziende la cui collaborazione con StopperVini dura da decenni, citiamo Principe Corsini (da 34 anni) nel cuore del Chianti Classico, la siciliana Planeta (da 30 anni) dalla sua fondazione e la romagnola Fattoria Zerbina, senza dimenticare i partner stranieri più “longevi” come gli importatori e distributori tedeschi Brogsitter, Garibaldi e Molina.

Guglielmo Stopper, che ha costruito la fama dell’azienda negli anni ’70-’90, in un disegno di Ugo Marantonio

La filosofia aziendale

Negli ultimi 30 anni il panorama della distribuzione del vino è cambiato e questo ha comportato anche un mutamento di prospettive e filosofia per StopperVini. «Da alcune decine di grandi importatori nazionali si è passati a centinaia e poi migliaia di piccoli e medi distributori appassionati», spiega Antonio Stopper. «Anche nel mondo della produzione le Cantine sono proliferate di numero andando a comporre un mosaico frammentato fatto di piccoli, medi produttori, che si affiancano a cooperative e grandi marchi. È nata allora la necessità di calibrare al meglio domanda e offerta per creare connessioni strategiche e valorizzare il prodotto al massimo. Una distribuzione adeguata è parte essenziale del prodotto e contribuisce ad aumentare il valore percepito dal consumatore». In questa nuova ottica «la nostra filosofia consiste nell’iniziare a lavorare con Cantine che ancora non sono famose e seguirle nel loro percorso di affermazione, finché non lo diventeranno», conclude Antonio Stopper. «Non mi interessa rappresentare per breve tempo marchi già affermati, ma costruire reti di distribuzione di alta qualità per vini di alta gamma, riconoscendo a tutta la catena distributiva un ruolo strategico per accrescere il valore percepito dei nostri vini da parte del consumatore finale. Attualmente abbiamo un portfolio di una trentina di aziende da tutta Italia».

Stoppervini 100 anni
I tre vini premiati quest’anno dal progetto Etichetta del centenario

L’etichetta del centenario

Da questa filosofia nasce anche l’idea di dar vita al progetto “Etichetta del centenario”, che d’ora in poi ogni anno premierà tre vini della selezione aziendale. Questi vini rappresenteranno la massima espressione dei principi che guidano StopperVini: qualità sorprendente e autenticità. E saranno messe in vendita in formato Magnum con un’etichetta che raffigura l’opera Mater vitis creata per l’occasione dall’artista fiorentino ventiquattrenne Tommaso Maselli. I vini selezionati quest’anno sono l’Oltrepò Pavese Metodo Classico Brut Docg di Conte Vistarino, lo Chardonnay Marna Alto Adige Doc 2023 di Girlan e il Brunello di Montalcino Docg 2020 di Camigliano. Il ricavato della vendita sarà devoluto in beneficenza all’associazione Dédomé Amici di Don Franck in Togo (Africa).

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