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Montalcino, l’effetto “versante” sui tre cru di Val di Suga

16 Dicembre 2024 Francesca Luna Noce
Montalcino, l’effetto “versante” sui tre cru di Val di Suga
Poggio al Granchio nasce dall'omonima vigna del versante sud-est

La Cantina presenta le nuove annate dei suoi Brunello: Poggio al Granchio e Vigna del Lago 2020 e Vigna Spuntali 2019. Tre posizioni differenti che raccontano i diversi volti della denominazione toscana evidenziando l’unicità del vigneto e del terroir.

Sono state presentate il mese scorso a Firenze le anteprime dei tre single vineyard di Val di Suga (Angelini Wines & Estates). Una degustazione che ha messo in luce il ruolo fondamentale che l’esposizione del vigneto gioca sullo stile ed il profilo organolettico del vino. Collocati su versanti opposti, i tre cru di Val di Suga – Poggio al Granchio, Vigna del Lago e Vigna Spuntali – dimostrano quanto il Brunello sia capace di raccontare non solo la grandezza di Montalcino, ma anche la straordinaria versatilità del suo terroir.

La riconoscibilità di vigneto e annata

Una versatilità che si può attribuire alla stessa azienda, che da oltre mezzo secolo si è evoluta con intelligenza, crescendo in numeri e qualità, forte del suo importante know how. Se infatti la capacità di valorizzare i diversi versanti enologici di Montalcino, sfruttando appieno l’eccezionale caratterizzazione dei suoi vigneti, è sempre stata indiscutibile, è con l’arrivo del Gruppo Angelini, una trentina di anni fa, che per Val di Suga c’è stato il punto di svolta.
La filosofia produttiva dell’azienda è precisa: vini dallo stile classico e fresco, non troppo austeri né robusti, con un tenore alcolico moderato e che non scendano a compromessi sulla bevibilità. Ma, soprattutto, fondamentale è l’idea che nel bicchiere debbano essere riconoscibili due cose: il vigneto e l’annata. 

Val di Suga
Pietro Riccobono, enologo di Val di Suga

Un vino “da vigna”

«La nostra volontà», spiega l’enologo Pietro Riccobono, «è quella di valorizzare i singoli terreni e le peculiarità territoriali delle varie zone. Val di Suga, ha visto negli ultimi anni significativi investimenti sia in cantina che nei vigneti, con l’obiettivo di potenziare le caratteristiche uniche dei diversi terroir. Questo approccio viene sicuramente supportato da un vitigno eclettico come il Sangiovese che si adatta in modo straordinario ai diversi tipi di suolo, mettendone in luce sia i pregi che le eventuali imperfezioni, e rendendo così ogni espressione del vino profondamente legata al territorio di origine».

Annate controverse e amarcord

Vigneto e annata, dicevamo. Il nome del vigneto campeggia a grandi lettere sulle etichette, recentemente rinnovate grazie al nuovo rebranding. L’annata, anche. Viene voglia di ripercorrerla con la mente per arrivare all’assaggio preparati, ma è il vino stesso a ricordarcelo. L’annata 2020 a Montalcino è stata controversa. Clima variabile, con un inverno mite e una primavera piovosa, seguita da un’estate molto calda. Le piogge di settembre hanno interrotto la maturazione, frammentando la vendemmia in molte zone. Un’annata che, con una gestione attenta, ha evidenziato però la capacità del Sangiovese di affrontare le sfide climatiche. L’annata 2019, invece, è stata un sogno per ogni vignaiolo. Segnata da un clima molto favorevole, con una primavera mite e un’estate calda ma senza eccessi. Le piogge leggere hanno favorito una crescita sana ed omogenea delle uve, con una fenologia simile a quella degli anni ‘90: tenore zuccherino contenuto ed una maturazione ottimale sia tecnologica che fenolica.

L’assaggio

Val di Suga

Poggio al Granchio, Brunello di Montalcino Docg 2020

Poggio al Granchio è una delle espressioni più complesse e strutturate della denominazione. Siamo nel versante sud-est e le escursioni termiche notevoli, insieme all’influenza del Monte Amiata e ai suoli scistosi galestrosi, giocano un ruolo determinante nel conferire a questo Brunello di Montalcino profondità, corpo e ampiezza gustativa. Aromi intensi di prugna, marasca, arancia sanguinello e more sono accompagnati da delicati accenti floreali e speziati. Il sorso è avvolgente e strutturato e i tannini, ben definiti, si fondono in armonia alla lama acida, che conferisce una persistenza lunga e succosa. Un’interpretazione classica e impeccabile, che unisce profondità e struttura ad eleganza e bevibilità.

Vigna del Lago, Brunello di Montalcino Docg 2020

Vigna del Lago è frutto delle caratteristiche pedoclimatiche del versante nord-est di Montalcino. Il microclima continentale, con inverni rigidi e estati particolarmente calde, favorisce una maturazione lenta e perfetta del Sangiovese, preservando freschezza e acidità, che ritroviamo nel bicchiere. Al naso, la 2020 si apre su note di violetta, melograno, chinotto frutti scuri, ben integrati da sbuffi balsamici di liquirizia e menta. La trama tannica è vellutata, supportata da una bella acidità che dona complessità ed eleganza al sorso. È un vino di grande finezza, che esprime con precisione la freschezza e l’equilibrio del microclima nord-orientale.

Vigna Spuntali, Brunello di Montalcino Docg 2019

Vigna Spuntali unisce eleganza e potenza in un equilibrio perfetto che deriva dalle caratteristiche del versante sud-ovest di Montalcino. Quindici ettari di vigneti ad un’altitudine di 300 m s.l.m., su terreni costituiti da sabbie di pietraforte degradata con un clima tipicamente mediterraneo, secco, soleggiato e ben ventilato, influenzato dalla vicinanza del mare. Note di elicriso, glicine e mirto si intrecciano ad un profilo aromatico più strutturato con timbri di frutta scura e cenni di burro di cacao, tabacco e arancia rossa candita. In bocca ha un ingresso inconfondibile con tannini setosi che, pur conferendo una struttura compatta, mantengono una grande finezza. Il finale è lungo, potente ed elegante, impercettibilmente iodato. Nonostante l’anno in più di affinamento, mantiene una sorprendente vitalità, rendendo omaggio alle potenzialità del versante sud-ovest e all’eccezionale equilibrio dell’annata.

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