La trilogia di cuvée della Cantina franciacortina nasce dalla collaborazione tra Francesca Moretti e l’enologo di fama internazionale Richard Geoffroy. La prima edizione si declina in Extra Brut, Rosé e Non Dosato. Il concetto “Our Sense of Place” ne definisce la filosofia: il legame tra terra, vigna e tradizione famigliare.
L’attesa è finita. Alla fine di ottobre è stata finalmente svelata la trilogia Alma Assemblage 1, che segna l’inizio di una nuova era per la Cantina franciacortina Bellavista, marchio di punta della holding Terra Moretti. Alma non è certo una novità: è la linea aziendale più prestigiosa, ma per la prima volta la sua creazione porta una doppia firma. Quella di Francesca Moretti, figlia del patron Vittorio, che dopo l’addio dello storico winemaker Mattia Vezzola oggi guida la direzione enologica e agronomica della Cantina. E quella di Richard Geoffroy, che al termine di una carriera di successo internazionale come chef de cave di Dom Pérignon ha scelto di affiancare la famiglia Moretti nella produzione delle preziose bollicine Bellavista.
Alma Assemblage è composta da tre cuvée con base vendemmia 2021: Alma Assemblage 1, Alma Rosé Assemblage 1, Alma Non Dosato Assemblage 1. Ogni etichetta ha la sua personalità ben distinta e definita, ma tutte sono caratterizzate da un profilo gusto-olfattivo di grande gioia, energia,luminosità, pienezza e profondità.
L’inizio di un nuovo percorso
La numerazione cardinale, che comincia dal numero 1, vuole porre l’attenzione sul punto di partenza di questo nuovo percorso, che anno dopo anno darà vita ad un’edizione differente, unica, ma con una costante: il patrimonio di vigne e il sentimento del luogo, quel genius loci così caro ai Moretti. Il punto di partenza del progetto, infatti, sono le 129 parcelle di vigneto di Bellavista, che vengono curate e custodite da Marco Simonit, trattate singolarmente con un approccio decisamente sartoriale e infine si tramutano in 91 selezioni di vini base, tutti chiamati a partecipare all’assemblaggio in cantina.
Our sense of place, il legame della famiglia Moretti con la Franciacorta
Alma Assemblage 1 può essere definita “l’anima di Bellavista”. Il frutto gioca un ruolo chiave ed è il risultato di un’integrazione armonica di scelte e selezioni sia a livello agronomico che di vinificazione. Territorio e vino si fondono all’insegna del principio “Ad ogni vendemmia una nuova era”. No agli assolutismi e ai dogmatismi, sì ad un approccio di ascolto e di apertura senza alcun preconcetto verso ciò che la natura offre stagione dopo stagione. Il concetto scelto per sintetizzare quest’edizione della trilogia è “Our Sense of Place” e indica il legame inscindibile che unisce la terra e la vigna con la tradizione di “fare vino” della famiglia Moretti e con la Franciacorta.
«Attraverso Alma Assemblage 1, Bellavista rinnova i fondamenti della sua filosofia», afferma con orgoglio Francesca Moretti. «Una storia di famiglia che tramanda il valore della tradizione, dell’artigianalità, dei legami stretti e imprescindibili con le origini ma che, con la nuova generazione di agricoltori e viticoltori, genera nuovi paradigmi: come l’architettura anti fragile in vigna, che permette alle nostre piante di non subire il cambiamento in modo passivo, ma di adattarsi ad esso, e in esso rafforzarsi, oppure lo studio dell’epigenetica, atto a comprendere come le viti possano adattarsi agli stress ambientali e trasmettere queste capacità alle generazioni successive, o, ancora, la parcellizzazione dei nostri vigneti per dare voce a ogni singola peculiarità di un territorio ricco e vario come la Franciacorta. Assemblage è l’atto interpretativo per eccellenza, che vuole essere teso, luminoso, piacevole al palato, espressione della perfezione identitaria dei nostri vini».
La dichiarazione d’amore di Richard Geoffroy
Anche Richard Geoffroy ha voluto commentare il risultato di questo importante progetto che per la prima volta lo ha visto confrontarsi con la creazione di spumanti Metodo Classico in Italia e non in Francia: «Io sono un uomo di Champagne, ho alle spalle una famiglia che da otto generazioni lavora in quell’area, ma penso che la Franciacorta sia un territorio vocato, un’eccellenza a livello mondiale, con un’identità definita, riconoscibile, con competenze e capacità di innovazione illimitate: non ha quindi bisogno di imitare altri modelli. Francesca Moretti ha avuto questo intuito, Massimo Tuzzi, Ceo della Holding, e la famiglia Moretti mi hanno letteralmente fatto innamorare di questo posto, e insieme abbiamo lavorato per rendere Bellavista espressione originale e unica del luogo».
Una bottiglia che è un’opera d’arte
Con questa “nuova era”, Alma Assemblage 1 oltre al contenuto rinnova anche la sua forma e la sua veste grafica. La bottiglia si trasforma in una piccola opera d’arte, impreziosita da dettagli che virano sulle tinte calde e armoniose del marrone, un colore positivo che indica stabilità, struttura e aggiunge profondità, nonché forte connessione con la terra e con gli elementi della natura. Sul retro campeggiano le firme degli autori della cuvée Francesca Moretti e Richard Geoffroy che sanciscono la forte connessione e amicizia tra l’enologa di famiglia e il suo mentore. Lei stessa lo ha definito «una guida che, con discrezione, ti mostra percorsi e possibilità che ancora non conosci».
All’interno del cofanetto c’è una mappa disegnata a mano che ripercorre i luoghi chiave della Franciacorta e di Bellavista: i confini naturali, il lago d’Iseo, il monte Guglielmo, la collina dove ha sede la Cantina, L’Albereta Relais & Châteaux e la casa della famiglia, i vigneti principali, l’impianto di barbatelle, il Convento della Santissima Annunciata e Villa Lechi a Erbusco. Il packaging include anche un “manifesto d’identità del vino” che riassume i principi e i pensieri ispiratori del progetto anche nella frase: “La tradizione dimora nella terra, vive nelle radici, si perpetua nei gesti e si preserva nella memoria”.
Foto di apertura: le tre bottiglie di Alma Assemblage 1 sono il punto di partenza di un percorso che anno dopo anno darà vita a un’edizione differente e unica
BELLAVISTA – TERRA MORETTI
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Realizzato in collaborazione con Bellavista
Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 4/2024. Acquista
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