Saggi, manuali, ma anche romanzi e gialli: una selezione di nove volumi da portare in vacanza per continuare a immergersi nelle affascinanti storie che ruotano attorno al vino e al cibo. E per chi ama leggere in lingua originale? Quattro titoli in inglese (tutti disponibili su Amazon).
Tempo d’estate, tempo di letture in spiaggia sotto l’ombrellone, oppure immersi in un rilassante scenario di campagna o di montagna. Complici le ferie, agosto è il mese migliore per perdersi tra le pagine di un buon libro e, per chi vuole rimanere in tema food&wine, le alternative non mancano. Saggi, manuali, ma anche romanzi e gialli: ecco una carrellata di libri di recente uscita che ci hanno convinto e che vi consigliamo di mettere in valigia prima di partire, presentati in ordine alfabetico di titolo.
Borgogna. Storie di grandi vini francesi
di Francesco Piccat (Kellermann, pag. 144 – 18 euro)
L’ultimo libro di Grado Babo (collana dedicata alle regioni che hanno fatto la storia vitivinicola mondiale) fa tappa in Borgogna. Il volume, con prefazione della giornalista del quotidiano francese Le Figaro Alicia Dorey, racconta i grandi rossi e bianchi del distretto d’Oltralpe, ripercorrendone la storia dall’epoca preromana, con gli scambi commerciali tra greci e celti, fino allo sviluppo dei clos ad opera dei monaci di Cluny e Citeaux, per arrivare alle blasonate Aoc attuali. A seguire, un approfondimento sul territorio e sulle eccellenze gastronomiche locali.
Nel 2024, alla collana Grado Babo si sono aggiunti altri due volumi. Vini dei monasteri. I monaci che salvarono la cultura della vite di Sergio Tazzer spiega la rinascita della viticoltura nell’Alto Medioevo grazie ai monasteri e al Cristianesimo; mentre Ribeira Sacra. Viticoltura eroica tra monasteri e nobili dinastie nella Galizia del Cammino di Santiago di Vicente Sotés, Angel Arnáiz e Alfonso Losada racconta l’intreccio tra fede, aristocrazia e produzione enologica in una regione impervia come quella dell’entroterra galiziano.
Easy cocktail
(Slow Food Editore, pag. 320 – 16,50 euro)
Un’introduzione “semplice e chiara, ma rigorosa” al mondo della miscelazione, come si legge sulla quarta di copertina. Mentre il sottotitolo recita: “Tecniche e ricette per diventare un barman perfetto”. In questo manuale di 320 pagine c’è tutto quello che un aspirante esperto di mixology deve sapere, inclusi i consigli dei professionisti e le ricette dei classici internazionali, ma anche le nuove soluzioni creative e innovative. Il punto di partenza, infatti, è la convinzione che a volte bastano qualche piccolo accorgimento e qualche semplice trucchetto per preparare un drink casalingo a prova di lounge bar. Le sezioni sono suddivise secondo gli ingredienti base e corredate da fotografie originali con le immagini di tutti i passaggi delle ricette per facilitare le preparazioni. Pronti a cimentarvi in un Manhattan homemade?
I fiori hanno sempre ragione
di Roberta Schira (Garzanti, pag. 400 – 17,60 euro)
Giornalista esperta di cibo e ristoranti del Corriere della Sera, ma anche autrice di manuali di critica gastronomica e docente di master e corsi di alta formazione, Roberta Schira fa il suo esordio nel mondo della narrativa con un romanzo ambizioso e originale che parla di rinascita declinata al femminile. Una rinascita psicologica prima ancora che corporea, che passa attraverso il “far da mangiare” inteso come atto di guarigione per gli altri ma anche per se stessi. Tutto è possibile grazie a una serie di ricette “magiche” e di ingredienti segreti che una nonna (Ernesta) lascia in eredità all’adorata nipote (Eleonora), ridandole quella sicurezza che aveva perduto a causa di un incidente.
La protagonista è una giovane chef di talento, titolare di un locale di successo in zona Darsena a Milano. E, proprio attraverso la sua professione, il lettore può conoscere da vicino le complesse dinamiche della ristorazione fine dining, fatte di molte luci ma anche qualche ombra, che l’autrice racconta con avvincente precisione. Tra sfiziose creazioni gourmet, vini pregiati da aprire nelle grandi occasioni e piante-regalo dall’aromaticità spiccata, ci sono tutti gli elementi per un romanzo da “assaporare” in questa calda estate.
Il piacere della Grappa. Conoscerla, sceglierla e imparare a degustarla
di Gianpaolo Giacobbo (Slow Food Editore, pag. 160 – 20 euro)
Questo agile testo di avvicinamento, tra gli ultimi della serie “Manuali Slow”, si rivela un utile compendio per chi decide di affrontare il pianeta grappa a 360°. Dalle materie prime al tipo di alambicco, passando per i segreti della distillazione e dell’affinamento, senza dimenticare il trend in crescita della mixology con 30 ricette di cocktail che prevedono l’utilizzo del nostro distillato di bandiera. Si spazia dalla storia e dalla classificazione dei metodi di distillazione e delle tipologie, all’analisi sensoriale e alle modalità di servizio. La grappa è un’esclusiva tutta italiana, e non poteva quindi mancare un focus territoriale, per scoprire chi sono i protagonisti della distillazione di ciascuna regione. A firmare il volume è Gianpaolo Giacobbo (nato a Bassano del Grappa dove risiede tuttora), storico collaboratore di Slow Wine e altre testate di settore, ma anche selezionatore di vini e formatore per Arkè Distribuzione Vini Naturali di Gambellara.
La regina dei sentieri
di Marco Malvaldi, Samantha Bruzzone (Sellerio, pag. 352 – 16 euro)
L’ultima fatica di questa fortunata coppia letteraria (e non solo, perché Malvaldi e Bruzzone sono uniti anche nella vita) è un giallo ad alto tasso di coinvolgimento e divertimento ambientato tra le colline vitate della Toscana. Le protagoniste sono Corinna Stelea, sovrintendente di polizia giudiziaria, e Serena Martini, chimica ed esperta sommelier, che si ritrovano a collaborare ad un cold case tornato attuale dopo che una vecchia Ape è riemersa da un laghetto prosciugato all’interno di un’enorme tenuta vinicola nei pressi di Bolgheri, di proprietà di una multinazionale olandese.
Il mezzo di trasporto apparteneva a Crisante Olivieri Frangipane, un bizzarro marchese titolare di una Cantina votata alla qualità, di cui da molti anni si sono perse le tracce. Le due amiche si trovano così ad indagare sulla presunta morte del nobiluomo e sarà proprio il vino ad aiutarle a districare il bandolo della matassa e arrivare alla soluzione del caso. L’antico adagio non mente: in vino veritas.
Nelle mie vigne l’eredità del Cabreo
di Ambrogio Folonari (Egea, pag. 144 – 22 euro)
Curato dalla giornalista Emanuela Zanotti, con una prefazione del vicedirettore del Corriere della Sera Luciano Ferraro, il volume racconta in prima persona la vita e l’attività di uno dei più importanti imprenditori del vino toscano e nazionale, sullo sfondo delle vicende socio-economiche italiane dell’ultimo secolo. Considerato uno dei padri del rinascimento enologico italiano, Ambrogio Folonari (oggi 94enne), ha contribuito a migliorare tutto il comparto, dedicando la sua vita professionale alla ricerca dell’eccellenza, nel rispetto della tradizione, ma senza paura di aprirsi alle novità, a cominciare dai Supertuscan. Tra le date chiave di questa autobiografia c’è infatti il 1982, l’anno del debutto del Cabreo, destinato diventare il vino simbolo dell’azienda di famiglia. Igt Toscana da Merlot, Cabernet Sauvignon e Sangiovese di Greve in Chianti, il Cabreo sublima la visione aziendale e rappresenta l’eredità enologica più grande del suo inventore.
Non me la bevo
di Michele A. Fino (Mondadori, pag. 204 – 19 euro)
L’autore è professore associato all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, grande appassionato del nettare di Bacco e di tutto ciò che gli ruota intorno, dal vigneto al processo di vinificazione, dal clima alle innovazioni scientifiche, senza dimenticare gli aspetti legati allo storytelling e alla comunicazione. Il suo invito, espresso fin dal sottotitolo, è di “Godersi il vino consapevolmente senza marketing né mode”.
Pagina dopo pagina, vengono presi in esame i numerosi falsi miti che caratterizzano il comparto, frutto di campagne pubblicitarie montate ad arte, ma anche antiche leggende dure a morire e trend che nascono all’improvviso e di cui si potrebbe tranquillamente fare a meno. Michele A. Fino sfata una dopo l’altro i falsi miti e invita il lettore a sviluppare il proprio senso critico per non lasciarsi “fregare” dalla vulgata e dalle trovate pubblicitarie. Insomma, “un vademecum per tutti coloro che amano il vino ma non si raccapezzano (più) tra etichette, slogan, inviti, che stentano a capire se siano animati da voglia di condividere o di vendere”.
Slow drink
Danny Childs (Slow Food Editore, pag. 304 – 24,50 euro)
Ossia una “Guida pratica al foraging e alla preparazione di bibite, cocktail botanici, birre, amari, infusi e sciroppi di stagione”, per dirla con il sottotitolo del volume. Questo affascinante manuale insegna come trasformare i cosiddetti botanicals – preferibilmente raccolti e coltivati nel proprio giardino – in bevande sia alcoliche che no alcol da realizzare in casa. L’autore, un apprezzato antropologo ed etnobotanico americano qui prestato alla mixology, dimostra come la natura offra moltissimi ingredienti e fonti di ispirazione per la creazione di drink da inventare durante tutti i mesi dell’anno.
Le ricette sono divise per stagione, con fotografie evocative e belle illustrazioni a colori che aiutano a capire lo svolgimento della preparazione. Molto più di un semplice ricettario, Slow Drink contiene tanti aneddoti e consigli pratici, facendosi portatore di una filosofia “lenta” che ci spinge a ritornare un po’ raccoglitori. Perché le piante e le erbe officinali, così poco conosciute e bistrattate, sono in realtà profondamente utili e benefiche per il nostro “spirito”, oltre che per i nostri spirits.
Tutto in una notte. Il primo libro sul vino scritto in compagnia dell’intelligenza artificiale
di Adua Villa (Aduavilla.com, pag. 124 – 12,49 euro)
Un instant book scritto con il supporto dell’intelligenza artificiale. La sommelier e scrittrice Adua Villa ha sempre affrontato il linguaggio del vino con un approccio pop e easy, raccontando la storia, la cultura e la tradizione enologica in maniera allegra e inclusiva. Con questo nuovo progetto, decisamente pionieristico per un comparto nel complesso “tradizionalista”, ha voluto sperimentare le nuove frontiere del machine learning, chiedendo all’IA di svelare i suoi perfect pairing tra stimoli, confronti e, perché no, qualche presa in giro… proprio come si fa tra amici durante una serata conviviale.
Sono nati così una serie di incontri e aneddoti che hanno coinvolto sportivi, politici e musicisti contemporanei, ma anche personaggi del passato ormai defunti. E, come lei stessa avvisa nella quarta di copertina, “questo è solo il primo passo verso una prepotente entrata della tecnologia digitale nel mondo del vino e non solo, attendendo una nuova alba che forse ci intimorisce, ma che ci affascina e ci attrae stimolandoci verso nuovi orizzonti”.
Per chi ama leggere in lingua originale, segue una selezione di volumi usciti di recente sul mercato britannico, statunitense e australiano, tutti ordinabili su Amazon (il titolo rimanda direttamente al sito). Nel mare magnum delle pubblicazioni straniere, abbiamo scelto proprio questi quattro libri per l’accoglienza positiva da parte della stampa internazionale, in particolare da Decanter e Club Enologique.
Vines in a Cold Climate: the People Behind the English Wine Revolution
di Henry Jeffreys (Allen & Unwin, pag. 288, 13 euro)
Pubblicato da poche settimane, ma già vincitore di numerosi premi, il libro racconta la storia e l’evoluzione del panorama vitivinicolo inglese. La narrazione procede attraverso le persone che hanno contribuito a un successo per molti inaspettato: da progetto amatoriale a industria multimilionaria con una qualità tale da rivaleggiare con lo Champagne. Ma a permettere il cambiamento di reputazione dei vini inglesi non sono stati solamente alcuni produttori visionari, bensì una crisi climatica che ha portato all’innalzamento delle temperature e alla possibilità di una coltivazione fino a 30 anni fa inimmaginabile a certe latitudini.
The Connaught Bar, Cocktail Recipes and Iconic Creations
di Agostino Perrone (Phaidon Press, pag. 256, 35 euro)
Non esattamente una guida ai cocktail da preparare a casa. Questo perché Agostino Perrone è il maestro del bere miscelato al Connaught Bar di Londra, tra i migliori cocktail bar del mondo per la classifica The World’s 50 Best Bars. Un libro in inglese, ma dall’anima italiana, data l’origine di Perrone e dei colleghi e co-autori Giorgio Bargiani e Maura Milia, oltre alla prefazione dello chef stellato Massimo Bottura. Le ricette spaziano dalle reinterpretazioni dei classici alle creazioni più fantasiose, anche analcoliche. Ogni preparazione è accompagnata dal livello di difficoltà; da apprezzare è anche l’estetica del volume che riprende i colori del bancone del Connaught.
Corker, A Deeply Unserious Wine Book
di Hannah Crosbie (Ebury Digital, pag. 178, 20 euro)
Un libro sul vino “profondamente poco serio”: come anticipa il sottotitolo, questo volume descrive in modo ironico e leggero l’impiego del vino non tanto nelle occasioni speciali, quanto nella vita quotidiana di chi non è e non vuole essere ossessionato da ogni piccolo particolare a proposito di ogni produttore ed etichetta. Corker è quindi una guida per chi non osa chiedere all’esperto di turno, il tutto accompagnato dalla penna spiritosa e disarmante di Hannah Crosbie, wine writer e conduttrice televisiva scozzese.
di Honey Spencer (Pavilion Books, pag. 224, 30 euro)
Il vino naturale non è più una novità nel panorama enologico mondiale, ma è ancora un argomento molto divisivo. L’autrice di questo libro – conosciuta e riconosciuta sommelier londinese – vuole mandare un messaggio ai nuovi bevitori, aperti a tutto, e a coloro che cercano di conoscere e capire di più su quel che stanno assaggiando; lo fa anche attraverso gli interventi di alcune figure di spicco del settore. Nell’ultima parte il volume si trasforma, invece, in una guida pratica alla scelta, degustazione, servizio e abbinamento del vino naturale.
Foto di apertura: © Kranich – Pixabay