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Bollinger + Meregalli: 30 anni d’amore celebrati tra Venezia e Merano

6 Ottobre 2023 Alessandro Torcoli
Bollinger + Meregalli: 30 anni d’amore celebrati  tra Venezia e Merano

Una giornata speciale per celebrare un sodalizio professionale con solide basi di amicizia, assaggi memorabili con vista sui canali e sulla ristorazione top. Svetta su tutti R.D. 2007, eccellenza da un millesimo normale

Come scritto nell’intervista a Corrado Mapelli, direttore generale Meregalli, la stima tra l’azienda di distribuzione e Bollinger è il segreto di 30 anni di arrembanti successi che hanno portato questo Champagne nelle migliori carte dei vini italiane. Da una parte serietà nel gestire il mercato italiano, dall’altra costanza qualitativa e stilistica. Oggi arrivano nel nostro Paese oltre 220.000 bottiglie della Maison, comprese etichette delle diverse aziende del gruppo francese, dettaglio da non sottovalutare, perché denota grande abilità nel raccontare e valorizzare un intero portfolio, non solo le punte di serie. Per celebrare questo sodalizio, non è mancata una festa degna dell’importanza dei due partner, che si è svolta tra Venezia (pranzo sulla terrazza del Gritti) e Murano (cena a Punta Conterie).

Una tavola importante

Tra gli invitati, oltre a una ristretta rappresentanza della stampa e del mondo della comunicazione, come la blogger e conduttrice televisiva Chiara Maci e la nostra testata Civiltà del bere, che ha testimoniato tutti questi anni di crescita, c’erano soprattutto le stelle della ristorazione, tante stelle, quasi un firmamento: Dal Pescatore, Da Vittorio, Andrea Aprea ecc… e alcuni clienti del Gruppo, da Bulgari a Ceresio 7 a Milano.
Inutile dire che il fil rouge, anzi “d’or”, è stato il perlage di Bollinger, in stili ed annate diverse, a cominciare da Magnum e Jeroboam di Special Cuvée in terrazza, passando per Grand Année, sino al vertice di R.D.

L’aneddoto del 1993

Durante la cena a Murano, da ricordare anche per la scenografica tavolata da circa 60 persone, Marcello Meregalli ha ricordato con nostalgica simpatia un aneddoto che rende l’idea delle prospettive da cui muovono i due protagonisti e che sta alla base del loro successo: «Al Vinexpo di Bordeaux nel 1993 Étienne (Bizot, Ceo di Bollinger), prima di chiudere l’accordo, espresse a mio padre Giuseppe il desiderio di conoscere la futura generazione di Meregalli, perché in famiglia si ragiona sul lungo periodo. Mi mandarono a chiamare. Io allora avevo solo 16 anni ed ero “glass manager”, in sostanza mi occupavo del lavaggio dei bicchieri in fiera…»

Bollinger Meregalli
L’atmosfera amichevole della serata è ben rappresentata in questo scatto. Da sinistra a destra: Antonello Cioffi, proprietario La Piedigrotta (Varese), Valentina Vercellesi, area manager Gruppo Meregalli, Laura Formillo, event manager Gruppo Meregalli, Marco Civitelli ed Edoardo Grassi di Ceresio 7 (Milano) e Andrea Aprea

Gli assaggi

Due note di degustazione per lasciare traccia di alcuni dei migliori assaggi. Ad esempio, La Grande Année 2007 in Magnum, caratterizzata da un bouquet minerale che parte dalla pietra focaia e passa per noccioline e caffè, fino al retrogusto accomodante di albicocca disidratata. Il perlage è setoso, e prepara al finale tostato, molto persistente.
Sempre giocata sulle note della freschezza, ancor più evidenti non solo per la gioventù, La Grande Année 2012 in Magnum: apre la nota brillante del mandarino, seguono cedro candito e fiore bianco. Al palato è profondo, persistente, qualcuno dice “verticale”, ma soprattutto è scattante, metafora forse ispirata da uno degli ospiti della cena, Andrea Barzagli, già collezionista di scudetti (con la Juventus) e campione del mondo 2006, oggi appassionato produttore di vino nella Doc Faro in Sicilia (distribuzione Meregalli, ovviamente).
Chiudiamo con il ricordo di R.D. 2007 (che significa “récemment dégorgée”, sboccato di recente): nonostante il 2007 non sia ricordato in Champagne come un grande millesimo, la versione Bollinger è rigorosa ed elegante, comprende tutta la gamma dal fiore bianco alla mandorla, agrumi e tostature, con ottima ricchezza e precisa densità, data della qualità del frutto, non dal dosaggio, che è molto basso in uno stile Extra-Brut.

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