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I valori della next generation in Sicilia: sostenibilità, marketing, comunicazione digitale ed enoturismo

12 Maggio 2023 Elena Erlicher
I valori della next generation in Sicilia: sostenibilità, marketing, comunicazione digitale ed enoturismo

La nuova generazione enologica dell’isola, già all’opera o appena entrata in azienda, parla del futuro con occhi puntati su ambiente, social e hospitality per coinvolgere i giovani Millennial e valorizzare l’identità del territorio. Su 15 nuovi produttori, 11 sono donne.

Sostenibilità ambientale e sociale, marketing e comunicazione digitale per intercettare nuovi mercati e Millennial, enoturismo per valorizzare l’identità del territorio; sono questi i temi su cui la nuova generazione della vitivinicoltura siciliana vuole puntare. Alcuni di loro non hanno ancora terminato gli studi, ma hanno già le idee chiare; nell’attesa di quando spetterà a loro gestire le aziende di famiglia che si stanno preparando al ricambio generazionale. In 15 – tra cui 11 donne – ne hanno parlato a Vinitaly, nel corso dell’incontro “Next generation, il nuovo volto dell’isola”, organizzato da Assovini Sicilia.

Cambio generazionale con e senza “rottura”

«I nostri associati sono pronti ad affrontare il ricambio generazionale», dichiara Laurent Bernard de la Gatinais, presidente di Assovini Sicilia, «un momento fondamentale nella vita di un’azienda. C’è una nuova generazione che, nel rispetto dell’identità della propria storia, è pronta a contribuire con nuove idee allo sviluppo della vitivinicoltura siciliana». Continuità senza brusche rotture, nel rispetto della storia del territorio e delle generazioni precedenti, è il punto di vista di Costante Planeta, figlio di Santi, entrato da pochissimo in azienda a fianco del padre e degli zii Alessio e Francesca. Unico toscano del gruppo, Giovanni Mazzei di Zisola, la cui famiglia è arrivata a Noto (Siracusa) grazie a Planeta e Tasca d’Almerita. Per lui, al contrario, «nel passaggio generazionale è necessario un momento di scontro. Bisogna freudianamente “ammazzare il padre”, come parte del processo di evoluzione e innovazione».

Dal biologico al biodinamico

A Federica Bonetta di Baglio del Cristo di Campobello, a Campobello di Licata, (Agrigento), è cara la sostenibilità sociale. «Un aspetto a cui il consumatore è sempre più attento, desiderando conoscere anche chi lavora in azienda», dichiara la 22enne, che studia Finanza, «ma porto il vino sempre con me». Attenzione rivolta alla sostenibilità anche per Marianna Colosi dell’omonima azienda a conduzione organica sull’isola di Salina, «dove pratichiamo una viticoltura eroica ed effettuiamo la raccolta manuale insieme con gli isolani». Dopo una laurea in Enologia e viticoltura a Montpellier, Serena Costanzo di Palmento Costanzo, a Passopisciaro, versante nord dell’Etna, vuole portare la cultura biodinamica in vigna, «rispettando il territorio e la sua vocazione».

Attenzione ai protocolli di sostenibilità

Pietro Pollara, giovane agronomo di Principe di Corleone, a Monreale (Palermo), dal 2019 segue la conversione al biologico e il protocollo di sostenibilità SOStain per la viticoltura siciliana: «Ci stiamo muovendo verso un mercato sostenibile e internazionale. La nuova generazione segue questa evoluzione». Sostenibilità a 360 gradi per Tenute Navarra, giovane azienda della “terra di mezzo”, in provincia di Caltanissetta, fondata solo nel 2019. «Puntiamo a ottenere la certificazione di sostenibilità integrata SI Rating», spiega Totò Navarra, «per migliorare l’impatto ambientale, sociale e di buona governance (ESG)», perseguendo i 17 obiettivi fissati dalle Nazioni Unite nell’Agenda 2030.

L’arma della comunicazione

Alessandra Fazio di Fazio Wines a Fulgatore (Trapani) collabora al marketing, «cercando di coinvolgere e fidelizzare i Millennial attraverso i social aziendali e con eventi dedicati, perché la comunicazione è una delle armi più forti che abbiamo». Laureata in marketing, Federica Fina, detta Kika, di Cantine Fina dice: «Ho trasformato la mia vanità in un valore aggiunto per l’azienda di famiglia, comunicando attraverso i social i valori di un’impresa che i miei genitori hanno creato e condiviso con me e i miei fratelli». Giulia Governali di Gaglio Vignaioli, nell’areale meno conosciuto del Mamertino Doc, con i suoi 19 anni ha portato una ventata di gioventù in azienda: «Il mio desiderio è dare un volto giovanile, come me, alle etichette dei nostri vini, personalizzandole».

Professionalità prestate alla vitivinicoltura

«Fare del bene al nostro territorio, portando nel mondo la nostra identità», è la missione dell’architetto Carla Maugeri, che con le due sorelle guida Cantina Maugeri sul versante est dell’Etna. «La nostra visione è ridurre tutto all’essenziale e dedicarci solo alla produzione di Etna Bianco Superiore». La psicologa Maria Ausilia Borzì di Serafica, versante sud del Vulcano, a Nicolosi, porta avanti un progetto di avvicinamento dei giovani al mondo enologico negli Istituti alberghieri dell’isola in collaborazione con le Donne del vino. «Sono entrata in azienda per la didattica, per formare le nuove generazioni».

I progetti di hospitality

Dedita all’enoturismo, Enrica Spadafora di Dei Principi di Spadafora, con vigneti su una collina isolata a Camporeale (Palermo), ha dato vita al progetto di hospitality, riaprendo quest’anno le porte della Cantina a visite e degustazioni, «e presto si potrà anche dormire qui», anticipa. Anche Gabriella Favara, figlia di Josè Rallo di Donnafugata a Marsala (Trapani), ha iniziato dall’hospitality, «perché voglio avvicinare i giovani consumatori alla complessità del mondo del vino». Al timone della sesta generazione, Maria Chiara Bellina di Cantine Pellegrino, sempre a Marsala, punta all’enoturismo, «che è iniziato con me in azienda 12 anni fa. Questo mi ha dato l’opportunità di confrontarmi con due generazioni, con mia madre e con i mei due bambini, che rappresentano il futuro».

Foto di apertura: Pietro Pollara (Principe di Corleone), Federica Bonetta (Baglio del Cristo di Campobello), Enrica Spadafora (Dei Principi di Spadafora), Giovanni Mazzei (Zisola), Serena Costanzo (Palmento Costanzo), Maria Chiara Bellina (Cantine Pellegrino), Marianna Colosi (Cantine Colosi), Carla Maugeri (Cantina Maugeri), Laurent Bernard de la Gatinais (Assovini Sicilia), Gabriella Favara (Donnafugata), Federica Fina (Cantine Fina), Alessandra Fazio (Fazio Wines) e Giulia Governali (Gaglio Vignaioli)

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