Una nuova Docg (la terza, dopo Ramandolo e Picolit), tre nuove sottozone, e infine la nuova denominazione: un “pacchetto” di novità in vista per il Consorzio Colli orientali del Friuli, che verranno presentate nel corso della pubblica audizione che si terrà il 25 gennaio prossimo a Udine, alla presenza dei funzionari del ministero per le Politiche agricole. Se tutto filerà liscio, com'è negli auspici del Consorzio, l'iter proseguirà con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e verso la fine di marzo le modifiche al disciplinare saranno approvate definitivamente.
La nuova Docg sarà “Rosazzo”, attualmente sottozona dei Colli orientali in cui opera una decina di aziende su circa 50 ettari di vigneto che producono 1.200 ettolitri di vino. Una volta approvato il nuovo disciplinare, con l’etichetta della Docg si produrrà soltanto un vino bianco che è una novità assoluta per il Friuli Venezia Giulia. Infatti, si tratta di un uvaggio con base di Friulano (almeno il 50%), al quale si possono aggiungere Sauvignon, Pinot bianco, Chardonnay, Ribolla gialla.
Le tre nuove sottozone sono quelle del “Refosco di Faedis”, “Ribolla gialla di Rosazzo” e “Pignolo di Rosazzo”: tre grandi vitigni autoctoni del Friuli che nelle due aree in questione hanno trovato un habitat ideale consentendo di ottenere prodotti di eccellenza, meritevoli di una speciale tutela. La denominazione “Refosco di Faedis” potrà essere utilizzata in cinque comuni a nord di Cividale del Friuli (Udine): Faedis ed i limitrofi Torreano, Attimis, Nimis e Tarcento.
Infine il nome: il consorzio cividalese modificherà la denominazione che resiste dal lontano 1970 “Colli orientali del Friuli”, in “Friuli Colli orientali”, allineandosi così alle altre Doc della regione (Friuli Annia, Friuli Aquileia, Friuli Grave, Friuli Isonzo, Friuli Latisana).