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Addio al leggendario Tony May: ha fatto la storia della cucina italiana a New York

4 Aprile 2022 Jessica Bordoni
Addio al leggendario Tony May: ha fatto la storia della cucina italiana a New York

Tra i sei locali aperti da Tony May nella Grande Mela ricordiamo il San Domenico, primo ristorante italiano ad aggiudicarsi le tre stelle per il New York Times. Una vita spesa a valorizzare con passione la tradizione culinaria tricolore e le sue eccellenze.

Se oggi la cucina italiana è tra le più conosciute e apprezzate negli Usa, parte del merito va al leggendario ristoratore Tony May, che si è spento ieri all’età di 84 anni dopo una breve malattia nella sua casa di New York.

Il successo internazionale del San Domenico

Infaticabile ambasciatore del made in Italy, Tony May ha saputo trasformare la tradizione culinaria del Belpaese in un capolavoro di gusto e di stile. Nella sua lunga carriera ha aperto non uno ma sei ristoranti nella Grande Mela. Tra questi il mitico San Domenico, inaugurato nel 1988 tra la Seventh Avenue e Broadway Avenue grazie alla collaborazione con il patron del San Domenico di Imola Gianluigi Morini. Alla guida della cucina, un altro fuoriclasse come lo chef Valentino Marcattili. Inutile dire che il successo arriva subito con l’assegnazione delle tre stelle da parte del critico del New York Times Brian Miller (è la prima volta per un ristorante italiano, fino a quel momento la stampa aveva premiato solo i francesi) e l’apprezzamento della clientela internazionale, inclusi numerosi divi di Hollywood.

Una vita al servizio della ristorazione

Antonio Magliuolo, questo il nome all’anagrafe,nasce a Torre del Greco (Napoli) nel 1937, ma emigra giovanissimo in America per cercare fortuna. Si fa le ossa come cameriere al Rainbow Room, uno dei ristoranti del Rockefeller Center di NY; nel 1964 viene promosso a maître di sala e, quattro anni dopo, direttore. Passa un altro decennio e ne diventa titolare. Cambia allora il format per abbinare l’offerta ristorativa a quella del night club dove si esibiscono i più importanti jazzisti dell’epoca. Nel 1979 promuove del Gruppo ristoratori italiani alla Camera di Commercio italoamericana. Nel 1986 apre il ristorante Palio e due anni dopo il mitico San Domenico che chiuderà i battenti 30 anni dopo, nel 2008. Nel mezzo c’è il triste epilogo dei ristoranti Gemelli e Pasta Break, aperti nelle Torri Gemelle distrutte dall’attacco dell’11 settembre 2001. Chiusa la parabola del San Domenico, con la figlia Marisa che ne segue le orme, inaugura il SD26, polo ristorativo su tre livelli a Madison Square Park North (che ha chiuso nel 2015).

Il suo impegno instancabile nella valorizzazione e diffusione della cucina italiana –  sia come ristoratore che con la fondazione di scuole di cucina per formare i giovani talenti – gli è valso numerosissimi premi e riconoscimenti. Tra i più importanti il titolo di commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana conferitogli dal presidente Oscar Luigi Scalfaro.

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