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Rotari, bollicine che raccontano il territorio

9 Marzo 2022 Civiltà del bere
Rotari, bollicine che raccontano il territorio

Rotari, la Casa spumantistica del gruppo trentino Mezzacorona, nei mesi scorsi ha lanciato i Trentodoc AlpeRegis Pas Dosé 2015 e Flavio 2013. I due fuoriclasse aziendali si confermano ai vertici della critica nazionale. A renderli unici, il terroir e il sapiente lavoro in vigna e in cantina, dove riposano per lunghi anni sui lieviti.

Fiore all’occhiello del gruppo Mezzacorona, la Casa spumantistica Rotari è sinonimo di bollicine Trentodoc dallo stile elegante e contemporaneo. Le uve Chardonnay e Pinot nero nascono da vigneti allevati perlopiù con il tradizionale sistema a pergola trentina. «Siamo tra le valli e le colline ai piedi delle Dolomiti, su terreni argilloso-calcarei», spiega il brand ambassador Simone Zeni. «Il clima, di tipo montano-mediterraneo con forti escursioni termiche, beneficia degli influssi del lago di Garda a sud e delle catene montuose nord».

2021, un anno da ricordare

All’unicità del terroir si aggiunge il know how dei viticoltori e degli agronomi di Rotari, quotidianamente impegnati in una meticolosa gestione dei filari. Lo stesso vale per le operazioni di cantina, dove ogni attività è volta a esaltare la qualità della materia prima.
«Il 2021 è stato un anno di grandi soddisfazioni a cominciare dai millesimati AlpeRegis Pas Dosé 2015 e Flavio 2013», prosegue Zeni. «Entrambi si sono aggiudicati la medaglia d’oro di WOW (concorso di Civiltà del bere) e il WineHunter Award (premio del Merano WineFestival). Per il Flavio 2013 c’è stata poi la conferma dei 3 Bicchieri».

AlpeRegis Pas Dosé, morbido e profumato

Prodotto per la prima volta nel 2009, l’AlpeRegis Pas Dosé simboleggia l’identità territoriale. «Le uve 100% Chardonnay provengono dagli appezzamenti che circondano la Piana Rotaliana, intorno ai 600 metri di altezza. Vengono raccolte rigorosamente a mano a uno stadio di maturazione più avanzato, così da ottenere basi spumante con acidità più controllata, ma ancora fragranti». La scelta di svolgere completamente la fermentazione malolattica riduce ulteriormente l’acidità a vantaggio della morbidezza e della pienezza gustativa, raggiunta anche e soprattutto grazie all’affinamento sui lieviti di 60 mesi. Al palato le tipiche note di nocciola e frutta secca sono ben armonizzate con i sentori di pesca, albicocca e mela gialla.

Rotari Flavio, da vigne di alta collina

Tra i fuoriclasse aziendali c’è anche il Rotari Flavio, in produzione dal 1999 e oggi sul mercato con il millesimo 2013. «Per noi è sinonimo di passione, ma anche conoscenza: è la natura che diventa eccellenza». Lo Chardonnay proviene da vigneti situati nelle zone collinari più vocate della Valle dell’Adige, fino a 700 metri di quota. Dopo la pressatura soffice, la fermentazione avviene in serbatoi di acciaio (60% della massa) e in barrique (40%), dove il vino riposa alcuni mesi prima della creazione della cuvée. La maturazione in bottiglia sui lieviti è di minimo 6 anni. «Il profumo avvolge i sensi in una delicata fusione tra percezioni agrumate e sentori di albicocca e pesca noce. Il sorso è pieno e fragrante, con una carica aromatica ben bilanciata di nocciola, lievito e miele».

ROTARI
via del Teroldego 1/E
Mezzocorona (Trento)
0467.61.63.99
visite@rotari.it
www.rotari.it
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Realizzato in collaborazione con Rotari

Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 4/2021. Acquista

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