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It’s sparkling time! Come cresce il settore degli spumanti inglesi

29 Gennaio 2022 Anita Franzon
It’s sparkling time! Come cresce il settore degli spumanti inglesi

Facilitata dal riscaldamento globale e da alcune importanti acquisizioni, tra cui l’ultima da parte del Gruppo internazionale Henkell Freixenet, la produzione di spumanti inglesi sta aumentando esponenzialmente, dimostrando di non essere più solamente un fenomeno locale.

Henkell Freixenet è un’azienda tedesca leader nel mercato degli spumanti: nel 2021 ha venduto 100 milioni di bottiglie in tutto il mondo, stabilendo un record per i suoi oltre 150 anni di storia. Il gigantesco Gruppo possiede marchi di spumanti provenienti da oltre 10 Paesi, compresi Champagne, Cava e Prosecco. Recentemente ha voluto investire in una regione vinicola emergente, l’Inghilterra, con l’acquisto di Bolney Wine Estate. La Cantina con sede nella soleggiata contea del Sussex è da cinquant’anni (venne fondata nel 1972) una realtà di riferimento per la zona. Il Gruppo ha rivelato in una nota stampa di aver investito in quest’area perché considerata come “la nuova Champagne”. Il Coe Andreas Brokemper ha dichiarato: «Siamo convinti di poter rafforzare ulteriormente l’immagine dello spumante inglese a livello nazionale e internazionale».

Chi investe nello spumante inglese

Ma Henkell Freixenet non è il primo nome importante ad aver investito in questa nuova regione vinicola. Alcune tra le più note Maison della Champagne come Taittinger e Vranken-Pommery hanno acquistato nel 2015 terreni nelle contee dell’Inghilterra meridionale per la produzione di spumante, puntando sulle molte similitudini con il terroir della storica regione francese. I produttori della zona hanno infatti adottato sui loro terreni gessosi affini a quelli della Champagne gli stessi vitigni – Chardonnay, Pinot nero e Pinot Meunier – e le medesime tecniche produttive. Inoltre, gli esperti del clima hanno previsto che nei prossimi anni le temperature del Sud dell’Inghilterra saranno analoghe a quelle finora registrate nel Nord-Est della Francia. Ma gli spumanti inglesi già competono con gli Champagne, anche a livello di prezzo, vantando una freschezza che altrove rischia di affievolirsi sempre di più.

Da fenomeno locale a trend globale

Le recenti acquisizioni sono la prova di come lo spumante inglese sia ora nel pieno della crescita. E testimoniano anche come sia possibile trasformare la sfida rappresentata dal cambiamento climatico in una opportunità. Secondo l’associazione Wines of Great Britain (WineGB), le vendite di vini inglesi e gallesi sono aumentate nel 2020 del +30%. Negli ultimi cinque anni inoltre la superficie vitata è cresciuta del +70% arrivando a circa 3.800 ettari nel 2021. E mentre gli spumanti inglesi rappresentano ancora il 64% della produzione vinicola totale del Paese, un terzo della quota è ora assorbito da un’ampia gamma di vini fermi (in particolare a base di Chardonnay e Pinot nero). Infine, le restrizioni causate dalla pandemia hanno dato una spinta alle aziende locali. Negli ultimi due anni i consumatori e turisti inglesi hanno scoperto le Cantine vicine a casa contribuendo ad accrescerne la visibilità anche all’estero.

L’espansione cauta verso il nord dell’Inghilterra

Le temperature più alte e l’allungamento della stagione estiva stanno permettendo l’espansione della vite non solo nel Sud dell’isola, ma anche più a Nord, come nello Yorkshire, contea che potrebbe rappresentare il futuro del vino inglese. Se nel Kent, nell’East e West Sussex e nel Surrey stanno dunque arrivando nuovi investitori dall’estero, i viticoltori locali si spingono a settentrione. Ma gli esperti avvertono: è necessario essere cauti prima di cantare vittoria, perché oltre ai gradi Celsius aumenteranno anche i fenomeni atmosferici non prevedibili. Le piogge, le grandinate improvvise e le gelate primaverili potranno rivelarsi una sfida anche nelle nuove aree vinicole.

Foto di apertura: © P. Cappelletto – Unsplash

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