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Santi, la quintessenza della Valpolicella

23 Dicembre 2021 Civiltà del bere
Santi, la quintessenza della Valpolicella

I vini Santi esprimono la straordinaria ricchezza enologica della Valpolicella e delle sue uve. La Cantina, diretta dall’enologo Cristian Ridolfi, può contare su un patrimonio di vigneti ubicati in diversi territori: dall’area Classica alla Val d’Illasi fino all’emergente Valpantena.

Corvina, Corvinone, Rondinella… la Valpolicella è terra di uve autoctone che crescono solo sulle colline a nord di Verona, dove trovano le caratteristiche geografiche e climatiche per la perfetta maturazione. Dalla loro calibrata unione nascono vini apprezzati in tutto il mondo, come l’Amarone, il Ripasso, il Recioto, senza dimenticare vin de terroir del calibro del Valpolicella Classico e Superiore.

Santi, dal 1843 ad oggi

Tra le Cantine che hanno fatto la storia della Valpolicella enologica, un posto d’onore è occupato da Santi, fondata nel 1843 nel borgo di Illasi. Oggi la superficie vitata si estende su 53 ettari, suddivisi tra la Val d’Illasi, la Valpantena e la Valpolicella Classica. «Si tratta di appezzamenti dalle caratteristiche pedoclimatiche molto diverse», spiega il direttore Cristian Ridolfi. «Tale varietà, abbinata ad un’attenta gestione delle operazioni in cantina, ci permette di “giocare” con i vitigni e i terroir locali. Così ogni nostro vino si riconosce per il suo stile unico e distintivo, pur nel quadro di una forte identità territoriale che accomuna tutta la produzione aziendale».

Santi
Il direttore di Santi Cristian Ridolfi

Le uve in campo

Se è vero che i vini della Valpolicella sono il frutto di un “gioco di squadra” dato dall’unione di uve diverse, bisogna però riconoscere alla Corvina il ruolo di “capitano”. «È la varietà con la maggiore dotazione di tannini e rappresenta la spina dorsale del blend, apportando anche una buona acidità», precisa il direttore Ridolfi. «I suoi descrittori aromatici sono il fiore della viola, la frutta a bacca scura come la prugna e note di sottobosco». Da ricordare anche il Corvinone, che, a dispetto del nome simile, non è una variante della Corvina ma una cultivar a sé. «Apporta sentori floreali e una speziatura verde, tipo il pepe». La Rondinella, invece, offre colore e una nota fruttata che richiama la ciliegia. 

I diversi territori

Tutta la Valpolicella è caratterizzata da terreni calcarei di origine marina, ma in Val d’Illasi vi è una maggiore concentrazione di magnesio di natura dolomitica.
«Le uve sono mediamente più colorate e apportano aromi spiccatamente fruttati», precisa Ridolfi. Spostandosi da est verso il centro, si raggiunge la Valpantena, caratterizzata da terreni di colore rossastro per la presenza di ferro. «Questo minerale dona ai vini una componente floreale oltre che fruttata. All’inizio più esili e leggeri, i vini della Valpantena si connotano per una interessantissima longevità».
È un’area su cui Santi ha deciso di investire, mettendo a dimora nuovi impianti negli ultimi anni. Ultima, ma non ultima la Valpolicella Classica, ovvero l’areale storico della denominazione, che unisce la vallata di Negrar con quella di Marano.
«Qui il calcare è bianchissimo, per la presenza di carbonato di calcio puro. In più è l’unica zona contraddistinta da rocce e formazioni di tipo vulcanico. Nel calice possiamo cogliere una raffinata speziatura, accompagnata da un bel fruttato».

Le uve in appassimento

Proemio e Santico, due modi di dire Amarone

La gamma di vini aziendali ha la sua punta di diamante nella linea La Cantina del Cavaliere, così chiamata in omaggio ad Attilio Gino Santi, erede del fondatore che venne insignito dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica. Tra i vini più emblematici ci sono Proemio e Santico, entrambi Amarone della Valpolicella Classico. Proemio è un single vineyard, da un appezzamento in località Gnirega, nel comune di Marano, in Valpolicella Classica. Si tratta di viti che hanno un’età media superiore ai 30 anni, allevate con sistema a Guyot. Il blend è composto da Corvina 50%, Corvinone 30% e Rondinella 20%. Il vino affina 4 anni in botte grande e resta un altro anno in bottiglia. Proemio, come il suo nome classicheggiante suggerisce, è un Amarone complesso, avvolgente e speziato. Santico, al contrario, ha un piglio più internazionale e dinamico. È fruttato, sapido, dal tannino piacevolmente morbido. Nel blend, la Corvina arriva all’80%, mentre il restante 20% è occupato dalla Rondinella. L’affinamento è più breve; 24 mesi in botti di rovere di Slavonia più altri 6 in tonneau per un quarto della massa, a cui fanno seguito 6 mesi in bottiglia.

Solane e Ventale, ovvero Ripasso e Valpolicella Superiore

Tra i vini su cui la Cantina Santi ha deciso di puntare c’è anche il Solane, Valpolicella Classico Superiore Ripasso, che ha lo stesso uvaggio del Santico (80% Corvina, 20% Rondinella). Frutto, rotondità e dolcezza sono le parole chiave per descriverlo. Il Valpolicella Superiore Ventale, invece, prevede anche il Corvinone, che dona finezza e una gentile speziatura.

Valpolicella Classico Caleselle e Lugana Folar

Alla linea premium La Cantina del Cavaliere appartengono anche il Valpolicella Classico Caleselle, un rosso dallo stile moderno ma sempre nel rispetto della migliore tradizione vinicola veronese; e il bianco Lugana Folar, la cui vinificazione include delle follature. Si tratta di una tecnica solitamente utilizzata per le uve a bacca scura, che consiste nell’immergere ripetutamente il cappello di vinacce all’interno del mosto durante la fermentazione. Santi ha deciso di prevederla anche per il Trebbiano di Lugana per dare al vino maggiore struttura, profondità aromatica e durata nel tempo.

Foto di apertura: Santi è stata fondata nel 1843 nel borgo di Illasi

SANTI
Via Ungheria 33
37031 Illasi (Verona)
045.65.29.068
www.cantinasanti.it

cantinasanti@giv.it 
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