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Dotarsi di dimensioni adeguate e puntare sull’export: i rimedi alla crisi secondo Fedagri

16 Dicembre 2010 Jessica Bordoni
Il 15 dicembre il Comitato del settore vino di Fedagri Confcooperative si è riunito a Palazzo della Cooperazione, a Roma, per un incontro di bilancio sugli orientamenti, le criticità e le potenzialità che hanno caratterizzato il comparto nel corso del 2010.  Il presidente del settore vinicolo Adriano Orsi ha ricordato le difficoltà economiche del vino italiano, sottolineando come: «complice la crisi del 2009, il consumo di bianchi e rossi è sceso per la prima volta sotto i 40 litri pro capite (-30% in vent’anni, secondo i dati Nomisma), con una contrazione dei prezzi al consumo pari al -7% e vendite in calo in tutti i canali di distribuzione tradizionali, soprattutto l’Horeca».  Orsi ha invitato i soci delle 425 cooperative aderenti a Fedagri a potenziare gli scambi fuori dai confini nazionali; l’unico dato positivo riguarda infatti la ripresa delle esportazioni, che nei primi sei mesi dell’anno sono cresciute del +7,6% rispetto al 2009. «L’export è la strada maestra da seguire se le nostre cooperative vogliono essere competitive. Molte nostre associate sono già presenti all’estero con i loro vini, ma molte sono ancora le opportunità che le piazze straniere riservano. Per coglierle è necessario dotarsi di dimensioni aziendali congrue. Ed è per questo che continueremo a sostenere l’attivazione di processi di aggregazione e fusione, senza cui è difficile aggredire i nuovi mercati e tantomeno ottimizzare i costi di produzione, ampliare la gamma di prodotti, ridurre la frammentazione dell’offerta e assumere un ruolo di sub-player nei confronti della Gdo. Alle istituzioni, invece, continueremo a chiedere politiche attive di sviluppo capaci di supportare gli operatori».

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