È morto sabato scorso a Roma Leonardo Montemiglio, uno dei dirigenti più capaci, seri e simpatici che l’Istituto Commercio Estero abbia mai avuto. Con lui scompare un’altra importante figura del mondo del vino, un amico, che questo autunno 2010 ha falcidiato. Aveva poco più di 69 anni e dal giugno scorso era ammalato.
Abruzzese di Raiano (L’Aquila), dopo la laurea in scienze agrarie conseguita all’università di Firenze, nel 1967 è assunto all’Ice dove compie un’importante carriera fino all’abbandono volontario nel 2003. Dalla prima sede a Cuneo passa alla direzione generale a Roma e quindi agli uffici esteri di Atene e Londra, sempre nell’ambito del settore agricolo e in particolare dell’ufficio Vini e Bevande, di cui è responsabile dal 1991 al 2003.
Leonardo Montemiglio ha rappresentato l’Ice in seno a numerose organizzazioni nazionali ed internazionali. Negli ultimi anni si era dedicato al suo hobby preferito: quello di assaggiatore di vini e liquori, tanto di diventare il responsabile del Lazio dell’Onav e membro di giurie di concorsi internazionali.
Grazie agli incarichi in seno all’Ice, è per anni un prezioso collaboratore delle iniziative di Civiltà del bere in Italia e all’estero. Chi scrive queste note conobbe Leonardo Montemiglio nel giugno del 1994 a Montréal in occasione di una delle tante memorabili degustazioni organizzate da Pino Khail in giro per il mondo. E ad ogni nuovo incontro, che avvenisse in altre capitali estere oppure al Vinitaly, a Vinovip a Cortina o al Banco d’Assaggio di Torgiano, Leonardo aveva sempre un sorriso sincero per l’interlocutore, con quel suo sguardo profondo che usciva dai suoi occhi azzurri. Una persona squisita, sempre disponibile a fornire al cronista dati e statistiche sull’export del vino italiano, ma anche un amabile conversatore e un amico. Ecco perché Civiltà del bere, dal direttore Pino Khail alla redazione e ai collaboratori, esprime ai suoi familiari il suo più sincero cordoglio.