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Altri 680 milioni di fondi per il vigneto Italia

1 Dicembre 2015 Civiltà del bere
Il Piano Nazionale di Sostegno (Pns) per il settore vitivinicolo non scadrà nel 2018, come programmato, ma nel 2020. Una proroga positiva per il nostro Paese, che si traduce in due anni in più di fondi a sostegno del vino italiano. In tutto 680 milioni di euro destinati a finanziare - tra 2019 e 2020 - la ristrutturazione e la riconversione del vigneto Italia (260 milioni di euro), la promozione internazionale (200 milioni) e altre misure per il settore (220 milioni). Ad annunciare la notizia è Domenico Zonin, presidente di Unione Italiana Vini, dopo l’incontro istituzionale alla Commissione Europea.

Serve una politica commerciale comunitaria

Il Gabinetto del Commissario all’Agricoltura Phil Hogan ha garantito la disponibilità delle risorse del Piano Nazionale di Sostegno fino al 2020. «Sicuramente questa apertura ci consentirà di proseguire sulla strada del rinnovamento intrapresa nel 2009, che molto fino ad ora ha prodotto sia in termini di qualità, sia in termini di percezione positiva verso l’esterno del nostro sistema, in Italia e all’estero», ha commentato Domenico Zonin. «Questi sforzi, però, da soli non bastano. Ci sono ancora questioni prioritarie in stand by che se non verranno risolte in tempi stretti li renderanno vani. Una tra tutte, ad esempio, la necessità di una politica commerciale comunitaria per il vino, condivisa ed efficace, che dia la possibilità al vino italiano ed europeo di muoversi liberamente e in sicurezza nel mondo, nel rispetto della passione e degli investimenti che da generazioni vengono messi in campo da ogni azienda».  

Cosa è stato fatto finora

«Tra il 2009 e il 2013 la dotazione annuale del programma è aumentata del 41%», prosegue Domenico Zonin. «Oggi raccogliamo i frutti di questo impegno. Siamo riusciti a migliorare la competitività delle aziende e la propensione all’export diversificando i mercati di sbocco, per far fronte al calo strutturale dei consumi nel mercato interno (italiano e comunitario) e rispondere all’aumento del consumo di vino nel resto del mondo (240 milioni di ettolitri nel 2013 contro i 226 del 2000). In particolare, dal 2009 al 2014 sono stati ristrutturati circa 75 mila ettari, pari a circa l’11% della superficie vitata totale italiana. L’export dal 2008 al 2014 è passato da 3,7 a 5,1 miliardi di euro, e tende dritto a 5,5 miliardi di euro nel 2015», conclude il presidente Uiv.  

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