In collaborazione con

50 anni di storia del vino: Ornellaia, una gemma rara risplende a Bolgheri

29 Settembre 2024 Civiltà del bere Italia
50 anni di storia del vino: Ornellaia, una gemma rara risplende a Bolgheri

Una enclave unica incastonata tra mare e colline dove crescono solo varietà bordolesi, questa è la culla del grande Supertuscan da collezione. L’arrivo nella Place de Bordeaux. Le opere di Vendemmia d’artista.

Bolgheri è forse l’unico caso in Italia dove in pochissimi anni un territorio praticamente privo di impianti vitati fino agli anni Settanta (salvo piccole eccezioni) ha saputo emergere e farsi conoscere a livello mondiale grazie a imprenditori che hanno capito come questa zona potesse diventare una delle migliori aree vitivinicole nazionali. Ornellaia è stata creata nel 1981 con l’obiettivo di dar vita a vini rossi straordinari impiegando le classiche varietà bordolesi. Nel 1985 escono le prime bottiglie, nel 1989 viene inaugurata l’avveniristica cantina e con la vendemmia 1998 il vino Ornellaia balza al primo posto della classica mondiale di Wine Spectator.
Dal 2005 l’azienda appartiene a Marchesi Frescobaldi e la storia di successi in tutto il mondo prosegue. «La nostra famiglia», racconta Ferdinando Frescobaldi, presidente di Ornellaia, «ha sempre perseguito una filosofia produttiva che avesse alla base l’amore e il rispetto di ogni luogo dove si trovano le nostre tenute. In questo senso è importante saper interpretare ciascun territorio, e per quanto riguarda l’obiettivo relativo a Ornellaia è stato quello di portare avanti una nicchia incentivando, sviluppando e valorizzando sempre più l’azienda».
Per Ferdinando Frescobaldi il Bolgherese rappresenta una enclave unica incastonata tra il mare e le colline distanti dalla costa 10 chilometri o poco più, che fanno barriera contro i venti freddi dell’entroterra. A Ornellaia hanno trovato dimora quasi esclusivamente vitigni di origine bordolese, dai Cabernet al Merlot, al Petit Verdot, mentre le uve a bacca bianca sono rappresentate da Sauvignon blanc, Petit Manseng, Viognier, Verdicchio e Vermentino. Ma la struttura, l’equilibrio, la freschezza, l’intensità dei vini, che da essi nascono, parlano la migliore lingua toscana.

L’impegno per la qualità di Ornellaia

Dal 2005 sono state introdotte varie innovazioni, anche se l’incremento delle superfici vitate è stato molto limitato, mentre i vecchi impianti sono stati gradualmente sostituiti. Oltre a una maggiore attenzione al rispetto dell’ambiente, l’impegno è quello di trovare le zone migliori, così come l’utilizzo di cloni sempre più selezionati sia di Cabernet Sauvignon che di Merlot.
«Anno dopo anno la nostra esperienza cresceva», sottolinea Ferdinando Frescobaldi, «e cosa molto importante, siamo riusciti a sviluppare una squadra che si è affezionata sempre più a questa azienda.
I nostri collaboratori, infatti, sanno che devono operare per il meglio per puntare alla qualità. In alcuni casi abbiamo anche ridotto le quantità produttive per una maggiore selezione e rispetto verso la vite. Non c’è dubbio che dal 2005 a oggi Ornellaia ha fatto grandi passi avanti e nel mondo ha un’immagine consolidata superiore rispetto al passato».
Tra i collaboratori di primo piano un ruolo importante spetta a Giovanni Geddes da Filicaja, per lunghi anni amministratore delegato di Marchesi Frescobaldi, cui va il merito di avere organizzato molto bene non solo l’intero team ma anche i rapporti con clienti e importatori creando un organigramma preciso. L’attuale direttore di produzione è Marco Balsimelli che, dopo aver maturato un’esperienza lavotativa di 17 anni a Bordeaux, oggi rappresenta il presente e il futuro dell’azienda.

Gli altri vini della tenuta

Oltre all’Ornellaia completano la gamma della tenuta i rossi Le Serre Nuove dell’Ornellaia e Le Volte dell’Ornellaia, i due bianchi Poggio alle Gazze dell’Ornellaia e Ornellaia Bianco. Proprio quest’ultimo è frutto di un’iniziativa aziendale brillante e senza uguali: non esistono, infatti, altri grandi Supertuscan da collezione che vantino una propria versione in bianco.
Per quanto riguarda l’export in generale, la richiesta è molto superiore alla produzione, circa il 75% dei vini sono distribuiti in ben 90 Paesi, con ai primi posti Svizzera, Stati Uniti, Inghilterra e Germania, ma con buone performance in Giappone e Corea del Sud. I vini Ornellaia sono presenti anche nella Place de Bordeaux, dove i négociants li distribuiscono nel Centro e Sudamerica, in Africa e Asia. «Essere a Bordeaux», spiega Giovanni Geddes da Filicaja, «rappresenta un privilegio, poiché i négociants gestiscono da sempre i grandi cru di Bordeaux e hanno perciò il savoir faire perfetto per occuparsi anche di Ornellaia, consentendo al tempo stesso il pieno controllo della tracciabilità».

Il parco del progetto Vendemmia d’artista

Il mondo di Ornellaia non è solo vino, perché dal 2009 la tenuta è un parco d’arte con installazioni che si trovano anche all’interno della sede aziendale, nate dal progetto Vendemmia d’artista, che prevede inoltre la creazione di bottiglie in grande formato con etichette numerate firmate di anno in anno da un artista diverso. Tra le opere più suggestive, c’è la parete di specchi dell’artista Michelangelo Pistoletto, che per l’occasione ha interpretato “La Celebrazione” abbinandola all’annata 2010 di Ornellaia.
Nel corso del tempo Vendemmia d’artista, con le sue aste benefiche battute da Sotheby’s, ha consentito di raccogliere somme importanti suddividendo in lotti preziosi le bottiglie artistiche. Il ricavato è devoluto a sostegno dell’arte e di singoli progetti legati a fondazioni e musei di tutto il mondo.

Foto di apertura: L’azienda è sempre impegnata nel trovare le zone e i cloni migliori di Cabernet Sauvignon e Merlot

ORNELLAIA

località Ornellaia 191
Bolgheri, Castagneto Carducci (Livorno)
0565.71.82.25
info@ornellaia.com
www.ornellaia.com
Segui su Facebook Instagram

Realizzato in collaborazione con Ornellaia

Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 1/2024. Acquista

Sei abbonato digitale o premium? Sfoglia la rivista o scarica il pdf

Vuoi abbonarti? Clicca qui

In collaborazione con

Vite Colte: Alta Langa Seicento, sempre più in alto

Il nuovo Metodo Classico Pas Dosé, frutto del progetto d’eccellenza dedicato alle […]

Leggi tutto

Fontanafredda: la quarta edizione di Renaissance è dedicata all’ottimismo

Svelato l’ultimo capitolo del progetto di Fontanafredda che esplora i 10 sentimenti […]

Leggi tutto

Terre Nere: energia autentica di Montalcino

Francesca e Federico Vallone hanno raccolto il testimone dal padre Pasquale e […]

Leggi tutto

Leone de Castris: i vini romantici e identitari della linea Donna Coletta

La selezione, che nasce nella tenuta in Bassa Murgia, comprende il rosato […]

Leggi tutto

Le Macchiole ieri e oggi: ritratto di una delle Cantine simbolo di Bolgheri

Tra i pionieri del blasonato distretto vinicolo toscano, Cinzia Merli e la […]

Leggi tutto

Siddùra: il costante desiderio di crescere

Attraverso la managerializzazione dei processi e il recente rinnovo del team, l’azienda […]

Leggi tutto

Provveditore: non solo Morellino di Scansano

Dalle solide radici familiari, la Cantina maremmana è oggi condotta da Cristina […]

Leggi tutto

Consorzio Tutela Vini Emilia: la fascetta sul Lambrusco Igt

L’introduzione del contrassegno di Stato, a partire dalla vendemmia 2024, assicura la […]

Leggi tutto

Montezovo: Calinverno, l’essenza di un territorio unico

Ogni sorso del vino simbolo della Cantina veronese racconta la storia del […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati