Nata nel 1950 per opera di Josto Miglior, è la prima Cantina sociale sorta in Ogliastra e oggi conta 408 viticoltori. Uno studio di zonazione ha dato vita ai Cannonau e Vermentino della linea Il Fondatore.
Era definito “il medico delle vigne”, oltre che dei vignaioli. Medico condotto con varie specializzazioni, Josto Miglior è stato colui che nel 1950 ha dato dignità ai tanti piccoli vignaioli sardi dell’Ogliastra fondando la prima Cantina sociale del territorio. Nativo di Jerzu, ma con un nonno farmacista veneto, Josto (il nome si riferisce al figlio di Amsicora, leggendario condottiero e latifondista che nel 215 a.C. sconfisse i Romani) riuscì a convincere 18 viticoltori ad associarsi in un’unica azienda. Antichi Poderi Jerzu deve perciò alla sua iniziativa, promossa per tutelare il loro interesse in rapporto alla filiera dei commercianti, se oggi è il punto di riferimento per la produzione di Cannonau, considerato che qui si producono il 30% di questi vini.
Eppure, già nel 1130, così attesta un documento relativo a una donazione di terreni alla Chiesa, su queste alte colline si coltivava la vite, per cui la nuova realtà cooperativa era l’ideale continuazione di una tradizione locale quasi millenaria. «Il primo conferimento», spiega il direttore commerciale Franco Usai, «è del 1959, e per i primi anni la produzione era orientata verso vini sfusi destinati soprattutto ad aziende francesi e toscane. Più tardi, a inizio anni Settanta, si è cercato di valorizzare il territorio attraverso il marchio aziendale grazie al confezionamento dei vini».
Tutto questo in un periodo difficile per la vitivinicoltura sarda che nel giro di pochi anni ha visto diminuire notevolmente la superficie vitata e la produzione. Nella zona di Jerzu c’erano oltre 1.300 ettari di vigna e ora sono 500. «La nostra Cantina è riuscita a coinvolgere anno dopo anno un numero sempre maggiore di viticoltori arrivando fino ai 408 attuali per una produzione di oltre 1,5 milioni di bottiglie».
Lo studio di zonazione
Un vigneto molto frammentato quello di Jerzu dove le realtà più grandi arrivano a possedere pochi ettari, mentre per la maggior parte si tratta di viticoltori impegnati in altre attività per i quali la vigna rappresenta un patrimonio di valori storici e culturali tale da essere il cordone ombelicale che li lega a questa terra. L’orografia del territorio non favorisce le grandi estensioni vitate, tanto che in certi casi tra un vigneto e l’altro può esserci una distanza di anche 70 km, con appezzamenti al livello del mare e altri a 800 metri di altitudine. Le condizioni pedoclimatiche, con terreni prevalentemente scistosi e sabbiosi, fanno sì che sia l’ideale habitat per la coltivazione del Cannonau, con viti allevate in gran parte a Guyot semplice, mentre negli impianti più vecchi è ancora presente l’alberello.
«Un vero e proprio salto di qualità», sottolinea Usai, lui stesso nativo di Jerzu, «l’azienda lo ha fatto agli inizi del Nuovo millennio, quando si comprese che il patrimonio di conoscenze storiche andava arricchito con l’ausilio di nuove concezioni. Da qui è iniziato lo studio della zonazione, che ha portato a individuare nove macrozone, dalle quali è nata la linea Il Fondatore. Lo studio è stato condotto in collaborazione con la Scuola enologica di Conegliano e con l’agenzia della Regione Sardegna Laore. L’approfondimento scientifico ci ha permesso di coniugare la nostra attività alle potenzialità del territorio».


La filosofia del territorio nel calice
Grazie a questa mappatura, la Cantina ha potuto selezionare le migliori uve di piccoli areali dando vita a vini con caratteristiche che rappresentano ancora di più l’essenza di Jerzu. «La nostra filosofia», spiega Usai, «è quella di portare in bottiglia l’identità di un territorio come elemento distintivo. Per farlo, non abbiamo abbandonato i valori tramandati dai vignaioli, bensì li abbiamo coniugati con un approccio moderno, sia nella vinificazione che nella presentazione del prodotto. Dobbiamo imparare nuovi linguaggi per raccontare i nostri vini, perché la miscela esplosiva che fa sì che un’etichetta abbia successo è far incontrare produttore e consumatore. Noi vogliamo andare oltre le mode, proponendo vini che siano testimoni di un territorio e che di esso raccontino le gesta in tutte le sue declinazioni, storiche, culturali, antropologiche e ambientali».
La gamma delle Eccellenze e del Fondatore
Il risultato è espresso da una gamma che ben rispecchia questi valori. I vini simbolo di Antichi Poderi Jerzu sono quelli delle linee Le eccellenze del territorio e Il Fondatore. Alla prima appartengono tre Cannonau di Sardegna Doc: Baccu S’Alinu, Baccu Is Baus e Cinquesse. I primi due in particolare (entrambi Riserva) sono espressione di suoli e ambienti completamente diversi: le uve destinate al Baccu S’Alinu nascono su terreni prevalentemente scistosi collocati a 700 metri, mentre quelle per Baccu Is Baus provengono da suoli sabbiosi collocati a 500 metri. Due vini eccellenti, come lo è Cinquesse, dedicato all’artista Maria Lai: un tentativo riuscito di arricchire anche con un valore culturale la produzione.
Tra i vini del Fondatore non poteva mancare un’etichetta dedicata a Josto Miglior, un Cannonau di Sardegna Riserva Doc, che esprime con grazia ed eleganza il calore, l’intensità e la potenza della Sardegna. Una potenza non muscolare, ma una potenza di carattere e di identità.
Foto di apertura: l’orografia del territorio
ANTICHI PODERI JERZU
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Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 2/2024. Acquista
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