Vino brasiliano: produzione record nel 2017

Vino brasiliano: produzione record nel 2017

Se il 2017 ha registrato a livello mondiale la produzione enologica più bassa degli ultimi 50 anni, al contrario, il vino brasiliano ha segnato un forte incremento: addirittura un +169% rispetto al 2016. Secondo i dati dell’Oiv, il Brasile si pone al 14esimo posto tra i maggiori produttori di vino del mondo. Il Rio Grande do Sul, dove si produce il 90% dei vini dell’intera nazione, conta oltre 485 milioni di litri di vino annata 2017.

L’exploit del vino brasiliano grazie al clima

A detta del presidente di Ibravin (Instituto Brasileiro do Vinho), Dirceu Scottá, la produzione brasiliana è cresciuta per due motivi: la scarsità dell’annata 2016 e le ottime condizioni climatiche registrate nel 2017 in buona parte del Paese. Scottá sostiene che in generale le varietà vendemmiate tardivamente abbiano dato i migliori risultati, come pure i vigneti situati nelle zone più alte.

 

L’enologa Monica Rossetti

 

Parole d’ordine: identità e ricerca

Le aspettative per il mercato del vino brasiliano sono di crescita. Enoteche e rivenditori commerciano sempre più bottiglie nazionali. E il Paese vede un’evoluzione dei metodi di produzione. «Negli ultimi 15 anni», ci spiega l’enologa Monica Rossetti che divide il suo lavoro tra il Paese sudamericano e il Nord Italia, «il Brasile ha fatto passi da gigante verso la qualità e l’identità dei propri vini. Stiamo cercando di specializzare ogni zona di produzione con i vitigni più adatti e le tecniche più consone con la vocazione di ogni territorio». Rossetti sottolinea che c’è ancora molto lavoro da fare, però si sono già ottenuti importanti risultati enologici e riconoscimenti internazionali.

Le tasse che gravano sul vino brasiliano

Per il presidente di Ibravin la grande sfida del settore sarà anche diminuire la tassazione sul vino, che risulta molto alta anche per i prodotti nazionali. Nonostante questo aggravio sul prezzo di vendita, le aspettative per il 2018 sono positive. L’intero volume prodotto nel 2017 consente, infatti, di equilibrare le giacenze. Soprattutto per quanto riguarda i vini ottenuti da uve americane e per i succhi di uva, entrambi prodotti in scarsa quantità nel 2016.

 

Anche la vendemmia 2018 parte con ottime premesse

 

Così si equilibrano le giacenze

«Il 2018 è iniziato con 281,3 milioni di litri di giacenze», informa Oscar Ló, presidente della Federação das Cooperativas Vinícolas do Rio Grande do Sul e vicepresidente di Ibravin. «La quantità è superiore ben del +220% a quella disponibile nel 2017, che era di 127,7 milioni di litri. Si attestano su quantitativi simili anche i vini di qualità più alta, che andranno a incrementare il mercato nazionale».

Al via la vendemmia 2018

«Per completare questa tendenza positiva», commenta Monica Rossetti, «anche il raccolto 2018, iniziato da qualche giorno con 15 giorni di anticipo, parte con ottime premesse. I quantitativi attesi sono nella media degli ultimi anni. E la qualità, in termini di maturazione e sanità, è notevole grazie al buon andamento climatico».

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© Riproduzione riservata - 23/01/2018

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