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Nasce il Trust di Antinori. Soluzione per il passaggio generazionale

14 Gennaio 2013 Emanuele Pellucci
Per un’azienda che ha alle spalle oltre sei secoli di tradizione vinicola e abbraccia 26 generazioni, anche il futuro non può che misurarsi a secoli, o qualcosina di meno. Dopo aver da poco inaugurato la nuova cantina del Chianti Classico sulle colline del Bargino, in Valdipesa, Antinori apre un altro importante capitolo della sua storia futura creando un trust familiare, denominato Trust Piero Antinori, allo scopo di rafforzare e rendere solido e duraturo nel tempo il legame tra la famiglia e l’azienda Marchesi Antinori. UN TRUST A BENEFICIO DELLE FUTURE GENERAZIONI DELLA FAMIGLIA - «Insieme a mio padre e alle mie sorelle Allegra e Alessia», spiega Albiera Antinori, vicepresidente della Casa fiorentina, «abbiamo deciso di costituire questo trust affinché le prossime generazioni seguano regole pensate proprio per premiare chi lavorerà in azienda con passione, entusiasmo e intelligenza, nel rispetto sia della nostra storia, sia dei valori che da sempre la nostra famiglia rispetta per produrre vini di alta qualità». I GESTORI DELL'ISTITUTO: FERRAGAMO E GLI AVVOCATI DE RENZIS E BARTOLI - Il trust è un istituto giuridico di origine anglosassone che ha lo scopo di regolare i rapporti di natura patrimoniale. Nel caso specifico, al Trust Piero Antinori affluirà il 10 per cento degli utili netti (la metà sarà destinata al patrimonio delle generazioni future), mentre il 90 per cento resterà in azienda. «Poiché vogliamo dare garanzie e certezze ai futuri eredi», dice il marchese Piero, «abbiamo scelto come membri del trust tre figure esterne di alto profilo quali Ferruccio Ferragamo, presidente della nota Casa di moda,  Nicola De Renzis, avvocato tributarista e l’avvocato Laura Bartoli». Costoro potranno prendere decisioni ordinarie e straordinarie, seppure con l’approvazione di Albiera, Allegra, Alessia e Piero Antinori e dell’amministratore delegato Renzo Cotarella. La durata del trust è di 90 anni, che potrà comunque essere rinnovato, nel 2102, dagli eredi Antinori dell’epoca.

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